In piena emergenza, la società che gestisce l'acquedotto nella città dello Stretto, prova anche a fornire indicazioni per consumare meno. Abdicare al bagno caldo, moderazione con lo sciacquone e lavastoviglie a pieno carico. Ma c'è anche un momento della giornata indicato per innaffiare le piante
Dodici consigli utili per il risparmio idrico La guida dell’Amam per i messinesi
Dodici consigli utili per il risparmio idrico. Questo il titolo di un link contenuto nella homepage del sito istituzionale dell’Amam, l’ente che gestisce l’acquedotto a Messina. Una guida più che mai utile di questi tempi. Con il governatore Rosario Crocetta che esorta alla razionalizzazione e l’hashtag #messinasenzacqua che viene abusato più dell’espressione «onestà intellettuale» in politica.
Per prima cosa, occorre occuparsi della manutenzione: «Un rubinetto che gocciola o un water che perde vanno immediatamente riparati. Si possono sprecare inutilmente anche 100 litri al giorno». Con effetti raggelanti sulla bolletta. Da verificare periodicamente pure il galleggiante del serbatoio. Il rischio è che un eccesso di acqua potabile finisca nella fognatura. Non indugiare nemmeno nel tirare lo sciacquone: «Ogni volta che azionate lo scarico del water si consumano dieci litri d’acqua. Tenete a mente, quindi, che il 30 per cento dei consumi domestici ha luogo con lo scarico del wc. Per ridurre i consumi sarebbe utile installare un flussometro».
L’Amam suggerisce anche di abdicare al bagno caldo e alla papera d’ordinanza per fare spazio a pratiche più corroboranti come la doccia. Per il primo, infatti, occorrono 200 litri d’acqua. Tra i 50 e gli 80 per la seconda. Ben venga pure il culto della propria immagine riflessa nello specchio posto sopra il lavandino del gabinetto. A condizione che l’acqua si faccia scorrere solo per il tempo strettamente necessario. Sia per lavarsi le mani, la faccia, i denti, che per farsi la barba. Idem quando arriva il per nulla esaltante rito del lavaggio di piatti e bicchieri: raccogliere l’acqua nel lavello e farla scorrere solo per il risciacquo.
I fortunati che dispongono di lavastoviglie la mettano in funzione, al pari della lavatrice, solo a pieno carico, risparmiando anche elettricità. Unica controindicazione: non accumulare oltre il necessario e intervenire prima che sia l’olfatto a lanciare l’allarme rosso. Sebbene possa apparire più pratico, il momento migliore per innaffiare le piante non è il pomeriggio, quando la terra ancora calda fa evaporare rapidamente l’acqua, bensì la sera. Ancora meno opportuno appare lavare l’auto con l’acqua corrente. Meglio un secchio pieno d’acqua insaponata. In circa 30 minuti si possono risparmiare 130 litri d’acqua.
I comuni mortali, poi, sono spesso obbligati a lasciare aperto il rubinetto per ottenere che l’acqua si riscaldi. Per ridurre i tempi d’attesa, sarebbe opportuno isolare bene la conduttura. Monitorare periodicamente il contatore a rubinetti chiusi permette, invece, di verificare la presenza di perdite. Il dodicesimo comandamento è più una pillola statistica: «Una persona consuma, in media, giornalmente, 250 litri, pari ad un quarto di metro cubo. Un nucleo familiare di quattro persone consuma mille litri al giorno. Un metro cubo d’acqua (mille litri) costa, oggi, all’utente circa mille delle vecchie lire, quindi un litro d’acqua costa circa una lira». «Insieme… si può fare molto», è lo slogan finale. Certo, se ci fosse l’acqua sarebbe più facile risparmiarla.