L'assessore regionale della Sanità indossa i panni del garante della base del partito, inquieta per l'attivismo dell'ingombrante senatore eletto con Fratelli d'Italia. In gioco non c'è solo la poltrona del vicesindaco di Catania Roberto Bonaccorsi, ma anche gli equilibri interni al movimento
Diventerà bellissima e il dualismo Stancanelli-Razza I gregari in rivolta per farsi spazio in casa Musumeci
«Non commento, non serve, io butto sempre acqua sul fuoco». Il senatore Raffaele Stancanelli, sollecitato da MeridioNews, a dire il vero evita persino di mettere nel mani in quell’incendio che pare imperversare, e non da poco tempo, nel partito che ha contribuito a fondare. La prova di ciò arriva direttamente dal numero due di Diventerà bellissima, la forza politica del presidente della Regione Nello Musumeci, cioè l’assessore regionale della Sanità Ruggero Razza. Un post su Facebook dopo il rientro dalle vacanze, sibillino ma non troppo, aiuta a comprendere quanto accaduto durante il debutto in consiglio di un sindaco, Salvo Pogliese, che per lunga militanza prima ancora che per accordi di coalizione, ha molto in comune con l’area di destra da cui è nato il movimento del governatore. Anche per questo, l’aver visto assumere il ruolo di guastafeste ai tre consiglieri musumeciani, Manfredi Zammataro, Alessandro Messina e Nino Penna, ha spiazzato tutti. L’assessore Razza, nella tempesta, riveste allora i panni dell’uomo di partito e decide di «parlare di Catania». Mentre, però, il suo telefono resta irraggiungibile, dalla sua fan page arriva un’indicazione assai ferma se non bellicosa: «La dignità di una forza politica e la difesa dei nostri consiglieri non
può essere derubricata a “mal di pancia”. È offensivo e inaccettabile,
al pari del tentativo di restaurare vecchi regimi».
Frasi che sembrano certificare l’esistenza di un dualismo tra l’ex sindaco Pdl e il 38enne assessore in auge. Forse anche più: una frattura, netta, fra due anime della destra di Musumeci che per sanarsi, probabilmente, avrà bisogno di quelle scelte radicali che la base del partito, in realtà, evoca da tempo. Più dibattito, innanzitutto, ma anche più lavoro di radicamento e sull’organizzazione, premiando anche gli emergenti. Proprio del fronte dei giovani militanti, degli amministratori locali, dei «donatori di sangue con i voti sul territorio», li definisce qualcuno, Razza pare volersi fare garante. Liquidando come «offensivo» il riferimento ai «piccoli mal di pancia» fatto proprio da Stancanelli sui giornali, a commento di quanto avvenuto in consiglio comunale. I tre consiglieri, durante le elezioni di presidente e vice, non votano con il centrodestra di cui Db è pilastro, rendendo palpabile il loro malcontento. In Zammataro, come raccontato, era stato individuato l’identikit del presidente del consiglio ideale, ma dando il suo ok Pogliese avrebbe rotto l’asse con Raffaele Lombardo, già delineato peraltro dagli accordi pre-elettorali, che ha portato alla guida dell’aula l’autonomista Giuseppe Castiglione. E nemmeno dalla giunta poteva venir fuori una poltrona per i musumeciani: lì si è già accomodato il vicesindaco e assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi, uomo di fiducia di Stancanelli, nonché membro dei quadri dirigenti di Db.
Mentre, giocoforza, il sindaco allarga le braccia, arriva il pieno sostegno di Razza alla sortita di palazzo dei tre consiglieri. Un avviso di sfiducia, se non di sfratto, per Stancanelli. Il retroscena parla di una base assai inquieta, fin dai giorni della campagna elettorale, proprio per la designazione di Bonaccorsi che sarebbe stata calata dall’alto dal senatore, iscritto in Parlamento al gruppo di Fratelli d’Italia, bypassando la discussione interna al movimento. Agli antipodi la versione fornita al quotidiano La Sicilia da Stancanelli, secondo cui l’assessore al Bilancio non sarebbe altro che «un tecnico» reclutato direttamente da Salvo Pogliese. Niente precisazioni ufficiali, intanto, mentre c’è chi fa notare che il riferimento di Razza ai «vecchi regimi» potrebbe, in realtà, essere legato all’accordo sottotraccia con il centrosinistra per blindare Castiglione concedendo una vicepresidenza al dem Lanfranco Zappalà.
Se così pare esserci più di una fronda interna nel movimento del governatore, è proprio a Nello Musumeci che adesso in molti guardano. Dopo Razza, sarà anche il leader a parlare, o questi resterà nei panni del presidente che «vola alto» rispetto alle beghe dei partiti? In realtà, fin dalla campagna elettorale, una risposta ci sarebbe: la scelta di Bonaccorsi come assessore di Db sarebbe stata benedetta da Musumeci già da tempo. Se così fosse, l’obiettivo del duo Razza-Zammataro non pare più essere la semplice poltrona, ma un tentativo per ridisegnare gli equilibri a danno dell’ingombrante ruolo di regista del centrodestra del senatore Stancanelli.
Riceviamo e pubblichiamo la replica dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: «Gentile direttora, sono indignato dall’articolo che leggo sul suo sito. Ci sono meschinità che non vale neppure la pena di smentire. Questa è una di quelle. Il tempo darà conto dei fatti».