Ecs Dogana, protesta su prosecuzione attività «Stop a intesa tra Comune e gestori discoteca»

«Nonostante le gravi dichiarazioni del commissario dell’autorità portuale, Cosimo Indaco, le attività di discoteca della Vecchia dogana sono proseguite come se nulla fosse successo». È la denuncia inoltrata da Catania bene comune in un comunicato congiunto con le altre associazioni e gli altri comitati ed enti – Porto del Sole, comitato No Pua e redazione de I Siciliani – che si sono occupati del cambio di destinazione d’uso, in discoteca, dell’edificio all’interno del porto di Catania.

Il testo prende spunto dall’articolo scritto da MeridioNews l’8 marzo. In cui Indaco, a nome dell’autorità portuale di Catania che è proprietaria dell’edificio denominato Vecchia Dogana, dichiarava in merito alle attività svolte in quella sede, e in particolar modo circa la discoteca: «Non abbiamo dato permessi. A mio avviso intanto le attività non dovrebbero svolgersi. Noi contestiamo l’attuale stato d’uso e conservazione dell’immobile. E abbiamo dato mandato all’avvocatura dello Stato affinché contesti la gestione precedente, che non ha risposto alle attese. All’Autorità portuale spettano la valutazioni sull’utilizzo della struttura. Dobbiamo valutare se il piano che è stato presentato è consono a un rilancio effettivo. Ma l’iter non è ancora concluso».

La struttura pubblica era stata ristrutturata con un cofinanziamento di 3milioni 600mila euro pubblici che erano destinati a ospitare attività per l’incremento del turismo. L’attenzione dei reclamanti si sposta anche sull’amministratore della società Vecchia Dogana spa, concessionaria dell’immobile, che ha dichiarato che i locali della discoteca sono stati dati in gestione alla società Deus Ex Machina di Rosario Coniglione. L’imprenditore che – citato dallo stesso articolo di MeridioNews – «è anche titolare della discoteca Stone. Un locale sul quale non sono aperte indagini ma che, secondo un’intercettazione registrata dagli investigatori, sarebbe nelle disponibilità di Andrea Nizza, latitante da un anno, esponente di spicco del clan Santapaola». 

Un altro punto contestato è il tentativo del Comune, tramite l’assessorato alle Attività produttive, di tentare di avviare collaborazioni con le società che hanno in gestione i locali, attraverso lo spostamento proprio alla Vecchia Dogana del mercatino delle pulci. «A causa di tale forzatura dell’amministrazione il mercatino di domenica 13 marzo non si terrà, per il rifiuto degli espositori di essere trasferiti in quella sede», sostengono da Catania bene comune. La denuncia si conclude con un appello rivolto «al comitato portuale di cui fa parte anche il sindaco di Catania e il commissario della città metropolitana e al commissario dell’autorità Portuale, di intervenire per assicurare la corretta gestione di uno spazio di proprietà della collettività».

La richiesta rivolta all’amministrazione è «di sospendere qualsiasi tipo di collaborazione con la Vecchia Dogana fin quando non verrà fatta chiarezza sulle modalità di gestione. Chiediamo al sindaco Bianco e all’amministrazione di bloccare qualsiasi tipo di collaborazione con la discoteca Ecs Dogana. Sebbene Rosario Coniglione non sia indagato né citato nelle inchieste della magistratura appare quantomeno inopportuna la collaborazione tra un ente pubblico e questo imprenditore». Una vicenda che nella memoria di Catania bene comune riconduce «alle vicende che hanno riguardato la discoteca Empire e la “strada degli artisti” che grave danno di immagine e gravissimo imbarazzo hanno creato all’intera città».


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