«No all'accordo truffa». Con questi slogan i lavoratori della pubblica amministrazione sono scesi in strada per protestare contro la proposta di riforma del governo Crocetta che prevede tagli per 200 milioni e l'adeguamento del sistema pensionistico regionale al sistema contributivo
Dipendenti regionali, corteo sfila a Palermo Cgil e Uil: «Cinquemila persone allo sciopero»
Secondo gli organizzatori sono cinquemila i lavoratori scesi in strada stamattina a Palermo per protestare contro la riforma della pubblica amministrazione proposta dal governo Crocetta. Lo sciopero è indetto dalla Cgil e dalla Uil. Gli altri sindacati hanno fatto un passo indietro dopo l’incontro di ieri con il presidente della Regione e l’assessore all’Economia Alessandro Baccei.
«Un successo, una grande prova di mobilitazione – al di là di chi c’era all’inizio – a dimostrazione che le istanze portate avanti da Cgil e Uil sono legittime e fondate. Stamattina in strada ci sono cinquemila lavoratori per dire no ad un accordo-truffa», affermano Enzo Tango e Luca Crimi, per la segreteria della Uil Fpl, e Michele Palazzotto e Enzo Abbinanti, per la segreteria generale della Fp Cgil.
A protestare sono i dipendenti regionali, quelli al centro del progetto di riforma del governo regionale che prevede tagli per 200 milioni di euro, oltre all’adeguamento del sistema pensionistico dei dipendenti regionali a quello degli statali (da retributivo a contributivo), il taglio del salario accessorio e dei permessi sindacali, e la mobilità interna. L’accordo siglato da una parte dei sindacati consiste nell’affidare a un tavolo negoziale con l’Aran Sicilia – l’agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione – la trattativa su permessi sindacali, malattia, mobilità e riqualificazione e riclassificazione del personale.
A piazza Marina, da dove è partito il corteo, sono attesi pullman da province siciliane. Il serpentone sta sfilando per le vie del centro ed è diretto a Palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione.