I dati, contenuti nel ventunesimo rapporto di Comieco su Raccolta, Riciclo e Recupero di carta e cartone 2015, fotografano una città indietro anche rispetto al Sud dove Napoli e Bari fanno segnare rispettivamente il 25 e il 35 per cento. Legambiente: «Manca volontà di attivarsi»
Differenziata, a Palermo raccolta ferma al 6,3% «Resta al palo a causa delle criticità nei servizi»
Palermo si conferma fanalino di coda nella raccolta differenziata dei rifiuti. Stando ai dati contenuti nel ventunesimo rapporto di Comieco su Raccolta, Riciclo e Recupero di carta e cartone 2015, presentato a Roma, iI dato medio nel capoluogo siciliano si attesta solo al 6,3 per cento (la raccolta differenziata sul totale si rifiuti urbani), con una riduzione del 22,8 per cento rispetto al 2014. Lo studio, che monitora la raccolta di carta e cartone e, complessivamente, l’andamento globale della gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata nel Paese, mostra una lieve contrazione (-0,9 per cento) dei dati complessivi sulla produzione di rifiuti urbani nei maggiori comuni di Torino, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Bari – scelti come città campione – che confermano una tendenza già in atto da alcuni anni. Sono quasi 100 mila le tonnellate di materiali che hanno cambiato destinazione spostandosi dalla discarica al riciclo. Un risultato, pur con tassi diversi, confermato in sei città su sette. L’eccezione, tuttavia, è costituita proprio dal capoluogo siciliano che resta al palo e dove il complesso delle raccolte differenziate «segna il passo a causa di criticità sui servizi di raccolta».
Soffermandosi sui dati relativi alla raccolta di carta e cartone, mentre Centro e Nord sono sostanzialmente stabili, è il Sud a far registrare nel 2015 un risultato positivo (+4,1 per cento). In questa macro area, tutte le regioni, con la sola eccezione del Molise (-6,4 per cento), registrano progressi importanti, fino al +8,6 per cento della Sicilia che, tuttavia, «occupa la posizione di coda in una ipotetica classifica dei livelli di raccolta». I dati relativi al Mezzogiorno sono dunque incoraggianti, la conferma di «una ripartenza avviata negli ultimi tre anni», dopo un periodo di difficoltà tra il 2010 e il 2013, ma sono ancora lontani dall’essere considerabili buoni o ottimi. «Mentre Nord e Centro si presentano con un dato allineato – si legge ancora nel report – (62,0 e 62,4 kg/ab-anno) il Sud supera sì, finalmente, la soglia simbolica dei 30 kg/ab-anno, ma raccogliendo meno della metà di quanto raccolto da Nord e Centro».
Sul fronte della raccolta differenziata, invece, i risultati non sono così incoraggianti per Palermo. Da diversi anni vengono monitorati alcuni tra i maggiori comuni nazionali a cui quest’anno si è deciso di affiancare Bari, che tra i grandi centri del Sud costituisce un riferimento per i buoni risultati di raccolta differenziata di carta e cartone. A segnare il passo è proprio il principale Comune nell’Isola. Se i dati complessivi di produzione di rifiuto urbano globale mostrano una lieve contrazione, compresa la città capoluogo dove, rispetto al 2014, lo scorso anno è diminuita del 2,3 per cento con 337.257 tonnellate complessive (la sola raccolta di rifiuti indifferenziati è scesa dello 0,6% con 316.173 tonnellate), a deludere è la raccolta differenziata che ha fatto registrare una inversione di tendenza (-22,8 percento per 21.084 tonnellate totali). Nelle altre città prese a campione, i dati sono tutti positivi: Milano 51 per cento (+6,1 per cento), Torino 44,6 per cento (+1,8 per cento), Firenze 47,9 per cento (+4,7 per cento), Roma 41,2 per cento (+8 per cento), Napoli 25,6 per cento (+11,1 per cento) e Bari 35,3 per cento (+23,7 per cento).
«Questi dati – afferma il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna – dimostrano come la raccolta differenziata sia possibile nelle grandi città al Sud e, quindi, è solo un problema di organizzazione e di assenza di volontà politica che a Palermo e in Sicilia purtroppo manca. Tranne qualche isola felice, il dato medio nell’Isola è meno del 7 per cento, mentre nel resto d’Italia raggiunge valori ben oltre il 30-40 per cento: un dato che non è mediocre, ma semplicemente inesistente. Se pensiamo che quest’anno la Campania ha superato la Toscana, appare chiaro che, laddove i cittadini vengono sollecitati, poi i risultati arrivano».
Per il numero uno di Legambiente nell’Isola, sicuramente c’è un problema di coordinamento da parte della Regione, ma molto dipende dalla volontà dei singoli comuni di attivarsi. «Il comune di Palermo è molto carente sotto questo profili – aggiunge – Comieco nel 2015 aveva stanziato 7 milioni di euro per realizzare progetti per la raccolta di carta e cartone, ma la Sicilia ne ha spesi solo 500 mila per mancanza di progetti. di questi e sembrerebbe che Palermo non abbia presentato alcun progetto. Ci auguriamo – conclude – che finalmente in Sicilia si organizzi un ciclo dei rifiuti adeguato che si basi prioritariamente nella raccolta differenziata».