Non pochi si chiedono come mai i cinquestelle non si stiano esprimendo su quanto accade. «Davvero non avete nulla da dire?», scrive un utente alla capogruppo Zafarana. Intanto in una nota interna di recente si assicurava che i porti sarebbero rimasti aperti
Diciotti, il silenzio sui social dei deputati siciliani M5s Post su Airbus di Renzi, fiumi, strade e giochi popolari
C’è chi è andato a controllare l’Alcantara, chi ha proseguito il proprio tour per i comuni dell’Agrigentino, qualcuno ha incontrato i cittadini di Blufi, ma c’è anche chi ha promosso i giochi popolari o condiviso i post del blog riguardante la dismissione dell’Airbus voluto da Renzi. Girovagando tra profili personali e pagine pubbliche dei deputati regionali del M5s l’unica cosa che non si trova, o quasi, sono i riferimenti a quanto da cinque giorni sta accadendo a Catania, dove alla nave Diciotti della guardia costiera è stato impedito finora di fare scendere a terra i 150 migranti presenti a bordo. Un fermo dai contorni ancora poco chiari, al punto che la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza il reato di sequestro di persona mentre diversi esperti di diritto – tra i quali la Camera penale etnea – hanno visto nella decisione del ministro degli Interni, Matteo Salvini, la possibile violazione della Costituzione italiana. Il caso inevitabilmente – e così come auspicato dal governo nazionale – è finito a Bruxelles, senza però al momento suscitare gli effetti desiderati.
Ma per quanto la gestione della vicenda sia di competenza della politica nazionale, non sono pochi quanti in questi giorni si sono chiesti il perché del silenzio pentastellato sulla vicenda. «Ma veramente non avete niente da dire sul sequestro di 150 cristi in croce?», scrive un utente sul profilo della capogruppo all’Ars Valentina Zafarana. La deputata messinese è tra coloro che finora ha preferito eclissarsi: pochi post e di argomenti che nulla hanno a che vedere con il tema più caldo del momento. Come nel caso della condivisione di un testo scritto dal collega Giampiero Trizzino sul Muos, un altro tema per cui il gruppo pentastellato ha ricevuto critiche da parte degli attivisti che si oppongono al sistema satellitare presente nella base militare americana di Niscemi. Proprio Trizzino, insieme all’altro deputato messinese del M5s, Antonio De Luca, è andato giovedì scorso nelle Gole dell’Alcantara, per verificare le condizioni dell’acqua. Un’ispezione accompagnata da foto e diretta Facebook. Quest’ultima resta tra gli strumenti maggiormente utilizzati dai deputati del partito guidato da Luigi Di Maio per comunicare. Con tanto di esperimenti innovativi: i parlamentari Francesco Cappello e Giorgio Pasqua, infatti, hanno provato nei giorni scorsi a realizzare una diretta Facebook doppia. Ma per parlare di sanità.
Mentre nella città su cui sono puntati gli occhi di tutta Italia, le deputate Gianina Ciancio e Angela Foti sembrano avere scelto di evitare l’uso del social network – la seconda nei primi giorni dello stop della Diciotti ha rilanciato un evento riguardante i giochi popolari organizzati nella frazione acese di Stazzo -, nelle altre provincei c’è chi ha continuato a informare i propri simpatizzanti sulle attività fatte all’Ars: l’ennese Elena Pagana ha parlato di viabilità nell’entroterra, la ragusana Stefania Campo del fiume Dirillo e delle spiagge Macconi, i palermitani Salvatore Siragusa e Roberta Schillaci delle istanze degli abitanti di Blufi, l’agrigentino Matteo Mangiacavallo dei fondi per la riqualificazione dei beni culturali, mentre i colleghi Giovanni De Caro e Nuccio Di Paola hanno girato per i centri dell’Agrigentino raccontandone i disservizi. Tra i 19 parlamentari regionali esiste anche chi ha pensato che evitare a piè pari la questione non sarebbe stata la mossa migliore. E così il siracusano Stefano Zito ha condiviso un articolo de Il Fatto Quotidiano sul presunto coinvolgimento di una nave maltese nei soccorsi, mentre Jose Marano ha condiviso le dichiarazioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte in merito alla posizione assunta dall’Ue, dopo avere ricordato che l’Airbus voluto da Renzi è stato dismesso.
A conti fatti, dunque, l’unico che al momento ha preso parole resta l’ex candidato alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri, che ieri con un lungo post ha attaccato Gianfranco Miccichè «e i tanti altri supereroi dell’accoglienza finta» per le parole espresse nei giorni scorsi e le accuse di «assordante silenzio» propri nei confronti dei cinquestelle. «La situazione è molto delicata, il principio è che l’Europa non dovrebbe arrivare a questo e dovrebbe iniziare a dare soluzioni concrete e definitive – ha scritto Cancelleri -. Il mio pensiero non può che essere rivolto a queste persone che hanno già sofferto le pene di un lungo viaggio, la pena della fuga dai loro paesi, e spero che presto possano trovare la migliore accoglienza, ma sappiamo tutti molto bene che se l’Europa non farà la sua parte, l’Italia non potrà farcela da sola. Dobbiamo riportare al centro del dibattito il tema dell’accoglienza, quella vera, che dovrebbero fare tutti i paesi dell’Europa e che invece – ha attaccato il deputato nisseno – l’Italia ha sempre svolto da sola, lasciando spazio ai furbetti che hanno fatto diventare esseri umani (non poveracci) solo merce di scambio utile al loro business».
Anche se cercare conferme ufficiali in questi giorni non è impresa semplice, tra i motivi che potrebbero avere spinto alla decisione di evitare l’esposizione mediatica sulla questione Diciotti potrebbe esserci anche l’effetto sorpresa scaturito dalla mossa di Salvini. In un testo partito da Roma due settimane fa e inviato ai deputati pentastellati attivi nelle varie regioni italiane, si legge infatti una previsione che di lì a poco sarebbe stata smentita dai fatti: «In attesa che vengano modificate le regole della missione europea Sophia, l’Italia manterrà i porti aperti per accogliere le navi umanitarie», recita la nota, che sarebbe dovuta servire ai cinquestelle come spunto di comunicazione.