Prezzi troppo bassi. Così gli agricoltori siciliani non riescono a mantenere le loro coltivazioni. E’ un grido di dolore quello proveniente dagli operatori del settore davanti ai numeri che hanno messo, nero su bianco, un andamento di mercato inaccettabile. Le maggiori ricadute negative si sono registrate nel ragusano con i prodotti arrivati nei mercati ma pagati a prezzi ridicoli o addirittura non accettati.
«Non ci sono dubbi che c’è una contrazione dei consumi – dichiara Rosario Marchese Ragona, Presidente di Confagricoltura Sicilia – legata alla grande insicurezza della fase economica che stiamo attraversando. Ma se la GDO improvvisamente non ha bisogno dei prodotti ortofrutticoli ragusani e siciliani, o è disposta a pagarli a prezzi indecenti, forse è perché gira troppa merce che viene dall’estero e che viene spacciata per italiana».
Davanti a questo scenario molti prodotti non solo sono rimasti invenduti ma addirittura sono finiti distrutti. Alla base di questa “crisi” molteplici fattori tra cui l’aumento esorbitante dei costi di produzione, la mancanza di manodopera, la diminuzione della richiesta da parte della grande distribuzione organizzata collegata anche al calo della domanda. «La situazione – spiega Antonino Pirrè, presidente di Confagricoltura Ragusa – soprattutto al mercato ortofrutticolo di Vittoria, ma anche negli altri mercati della zona, è davvero allarmante. Le aziende, in produzione in questo momento, con questi prezzi e con l’aumento esorbitante dei costi di produzione non possono resistere, grandi o piccole che siano. Nelle prossime settimane tantissime produzioni inizieranno, quindi l’offerta sarà ancora più alta. E i nostri produttori agricoli a chi dovranno venderle se i prezzi continueranno ad essere così bassi? Il rischio è che a collassare non saranno solo le aziende ortofrutticole, ma l’intero indotto, con gravissimi danni per l’economia ragusana e siciliana».
Difficoltà che rischiano di paralizzare il comparto e che necessitano di interventi. «Facciamo appello – continua Ragona – per maggiori controlli da parte delle Istituzioni preposte, al fine di evitare che i consumatori italiani siano frodati con prodotti di scarsa qualità e che le nostre imprese agricole chiudano i battenti. Appello che abbiamo consegnato nelle mani dell’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, nei giorni scorsi. Non è accettabile che chi produce percepisce una miseria e il consumatore non può acquistare perché i prezzi sui banchi sono proibitivi».
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