Cardiochirurgia pediatrica Taormina, la denuncia di De Luca (M5s): «I dati della Regione sono sbagliati»

Sono numeri. Ma non è solo una questione di numeri. Il punto riguarda i dati sulla cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Il capogruppo del Movimento cinque stelle all’Ars Antonio De Luca ha presentato quelli che ha definito «i veri dati» sulla cardiochirurgia pediatrica di Taormina. «Gli interventi sono quasi il doppio rispetto a quelli dichiarati dalla Regione», sostiene il capogruppo dei pentastellati all’Assemblea regionale siciliana. «Palermo è in netto calo», aggiunge De Luca. Motivo per cui, secondo il deputato del M5s, «Schifani dovrebbe rivedere il piano».

I «veri» dati sulla cardiochirurgia pediatrica di Taormina

Alla cardiochirurgia pediatrica di Taormina i casi congeniti trattati chirurgicamente nel 2025 sono 105 e non 65. Stando ai dati presentati oggi alla stampa dal capogruppo del M5s, nel 2024 invece sarebbero stati 143 e non 103. E ancora, nel 2023, i casi sarebbero stati 149 e non 42. Di conseguenza, «il peso medio dei Drg cardiochirurgici attribuiti a Palermo – afferma De Luca – per gli anni 2024 e 2025 è nettamente più basso di quello indicato nel piano».

Sono queste alcune delle incongruenze riscontrate dal M5s tra i reali dati acquisiti dall’Asp di Messina e il documento allegato dal governo regionale alla rete inviata a Roma. Ed è sulla base di questo che De Luca invita il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a rivedere il piano che individua Palermo come hub (centro principale) e Taormina come spoke (centro periferico). «Perché – sottolinea De Luca – è Taormina la vera eccellenza riconosciuta a livello mondiale e nessuno si deve azzardare a toccarne anche un solo lenzuolo, visto che funziona perfettamente».

Gli «errori» nei dati della Regione

Antonio De Luca (M5s)
Antonio De Luca, capogruppo M5s all’Ars

«Abbiamo dimostrato, documenti ufficiali alla mano – spiega il capogruppo del M5s – che i numeri dichiarati dall’assessorato alla Salute non corrispondono alla realtà». Stando a quanto ricostruito dal Movimento cinque stelle, infatti, ci sarebbero «errori evidenti e inaccettabili nel piano del governo inviato a Roma che rischiano di compromettere la corretta valutazione della rete cardiochirurgica siciliana». Un rischio che, per De Luca, non è pensabile nemmeno correre. «Se si trattasse solo di superficialità sarebbe grave, ma se invece vi fosse la volontà di nascondere le carenze del centro palermitano – sostiene – allora sarebbe un fatto ancora più inquietante».

Secondo i numeri di cui sono venuti in possesso i deputati pentastellati, nel documento regionale emergerebbero «evidenti scostamenti nei dati di ricoveri, interventi e pesi Drg. Al Civico di Palermo – analizza Antonio De Luca – vengono dichiarati 82 interventi nel 2024 e 35 nel 2025. Ma con pesi Drg cardiochirurgici gonfiati: 6,5 nel 2024 e 5,5 nel 2025, contro il 2,29/2,50 reale. I valori attribuiti a Palermo – continua – non sono riferibili solo a procedure cardiochirurgiche, ma includono anche interventi di cardiologia e anestesia pediatrica, falsando i conteggi e i valori riportati».

La presunta anomalia

Un’anomalia che, secondo quanto ricostruito dai cinquestelle, si rifletterebbe anche sulla programmazione economica. «Il reparto palermitano presenta un disavanzo superiore alla produzione lorda – afferma De Luca – mentre Taormina mantiene indicatori coerenti con la reale attività. Il tasso di occupazione dei posti letto è del 97,3 per cento a Taormina, contro appena il 34 per cento a Palermo. Dove – aggiunge – risultano chiusi quattro posti letto per i quali non risulta essere stata assunta alcuna delibera ufficiale».

«È gravissimo – denuncia De Luca – che la delibera approvata dalla giunta regionale e trasmessa al ministero della Salute contenga tutti i dati errati che abbiamo documentato». Le critiche del capogruppo del M5s si basano, infatti, su quello che è un atto ufficiale con cui la Regione avrebbe «comunicato numeri non corrispondenti alla realtà, includendo ricoveri mai effettuati, valori Drg alterati e conteggi economici non giustificabili. In pratica – va avanti De Luca – il ministero sta valutando la rete cardiochirurgica siciliana su una base di dati falsati».

Scelta politica o atto tecnico?

«Tra l’altro – sottolinea il capogruppo del M5s – è da censurare il fatto che alla commissione Sanità dell’Ars non sia stata comunicata l’esistenza di questo piano delle cardiochirurgie pediatriche, dei numeri e delle volontà in esso contenuti. Nonostante – afferma De Luca – si tratti di un atto di indirizzo strategico per la programmazione sanitaria regionale. Se Schifani vuole realizzare una cardiochirurgia pediatrica a Palermo, nessuno lo impedisce. Ma non può farlo penalizzando il centro di Taormina. Che – fa notare – da anni rappresenta un’eccellenza nazionale e internazionale. È una scelta politica travestita da atto tecnico, che rischia di depotenziare un presidio che ha appena ricevuto a Washington il premio Centro di eccellenza gold level – Elso award». Primo in Italia e quinto in Europa nel suo genere.

Ed è sulla base di tutto questo che dal Movimento cinque stelle arriva al presidente Schifani la richiesta di «rivedere integralmente questo piano e riformulare i dati contenuti. Perché non si può consentire – afferma De Luca – che questo centro di cardiochirurgia pediatrica, che è una vera e propria eccellenza, venga delegittimato e depotenziato da documenti come questi». Alla conferenza stampa erano presenti anche la palermitana Maria Rosaria Cianciolo, in rappresentanza del comitato dei genitori, e il deputato M5s Carlo Gilistro, componente della commissione Salute dell’Ars. «Questo caso – conclude Gilistro – è una sorta di vaso di Pandora che potrebbe scoperchiare tantissime altre situazioni del genere nella sanità siciliana. Quanti casi Taormina potrebbero esserci?».


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