Dalla Chiesa, ricordo amaro nella città affondata dal Governo Monti

Trent’anni fa, il 3 settembre del 1982, i mafiosi ammazzavano a Palermo il Generale dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta, Domenico Russo. Oggi
l’Italia si appresta a ricordare queste figure simbolo nella lotta alla criminalità organizzata. E, almeno a Palermo, lo sta facendo nel peggiore dei modi possibili.
(a sinistra, foto del Generale dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, tratta da radiolombardia.it)

Con molta probabilità, da Roma piomberanno come falchi le solite ‘autorità’ per mostrare a una delle Capitali del Sud del Paese l’unica cosa che lo Stato italiano riesce a fare bene: le celebrazioni.

A Palermo il trentennale della morte di Dalla Chiesa, della moglie e dell’agente Russo cade in un momento particolare. E’ il momento in cui il Governo Monti e i tre Partito che lo sostengono – Pdl, Pd e Udc – sono impegnati a incasinare – supponiamo per motivi elettorali – Palermo e la sua amministrazione comunale.

A Leoluca Orlando il Pd, il Pdl e l’Udc non possono perdonare di avergli fatto mangiare la polvere alle ultime elezioni comunali. Così stanno utilizzando in modo squallido, sulla pelle di un’intera città, gli strumenti che hanno a disposizione in quanto ‘Padri-Padroni’ del Governo nazionale. E temono, soprattutto, un’altra ‘legnata’ alle prossime elezioni regionali.  

Il tema è la Gesip, ma non soltanto la Gesip. I fatti sono noti. La precedente amministrazione comunale di Palermo, retta da Diego Cammarata, esponente di centrodestra, ha lasciato in eredità all’attuale giunta comunale gli oltre mille e 800 dipendenti della Gesip rimasti fuori dalle allegre ‘stabilizzazioni’ di personale ‘pilotate’ da Cammarata e compagni (basti pensare che i dipendenti del Comune di Palermo dai 10 mila circa del 2001, annomin cui si insediava Cammarata, sono passati ai 20 mila del 2011, anno in cui ‘fuggiva’ Cammarata, sciando il Comune in una condizione di dissesto finanziaio non dichiarato).

Nessuno sa come pagare questi oltre mille e 800 dipendenti della Gesip, se è vero che, dal 2009 e in poi – cioè da quando sono saltati i conti del Comune di Palermo – questo personale è stato pagato con continue rimesse assicurate dal Governo Berlusconi con le risorse Fas, cioè con i soldi dello Stato che sarebbero dovuti servire per realizzare le infrastrutture.

Il centrodestra, Cammarata e Berlusconi sono gli autori del disastro Gesip. Del quale, però, si deve occupare il Comune di Palermo. Ma il Comune di Palermo – questo lo sanno pure i cani – dalla fine del 2009 non ha più i soldi per pagare gli oltre mille e 800 dipendenti della Gesip, società creata nel 2001 dalle amministazioni di centrodestra.

Oggi – come già ricordato – il Governo nazionale si rifiuta di tirare fuori 5 milioni di euro per pagare le indennità di settembre a questi mille e 800 lavoratori. A Roma dicono che non si può andare avanti pagando 5 milioni di euro al mese a ‘babbo morto’. Hanno ragione. Ma di questo, però, il signor Monti dovrebbe parlare con Berlusconi, con Cammarata e con l’Udc che, ai tempi della nascita della Gesip, governava Palermo. Sono loro – e non l’amministrazione che è subentrata ereditanto questo disastro sociale – che debbono essere chiamati a pagare il conto di tutto quello che sta succedendo. E di tutto quello che potrebbe succedere.

Eh già, perché ancora non abbiamo visto nulla. Monti e i dirigenti del Pdl, del Pd e dell’Udc pensano davvero di lavarsi le mani in questo modo? Intanto agli oltre mille e 800 dipendenti di questa società va detto che i veri responsabili di tutto quello che sta succedendo sono, per l’appunto, il Governo Monti e i tre Partito che lo sostengono: Pdl, Pd e Udc.

Ai palermitani va poi detto che il Comune, da tre giorni, dovrebbe avere un proprio bilancio e, invece, ancora non ce l’ha. Il bilancio 2012, per la cronaca, avrebbe dovuto essere approvato entro il 31 dicembre dello scorso anno.

Come tutti ricordano, alla fine dello scorso anno Cammarata si è dimesso ed è arrivato il commissario straordinario. Ma il vecchio Consiglio comunale è rimasto in carica. Nei primi quattro mesi dell’anno il vecchio Consiglio comunale si è guardato bene dall’approvare il bilancio. Poi, causa le elezioni, la Regione ha concesso la proroga fino al 31 agosto.

Il 31 agosto è passato e vorremmo capire che cosa succederà. La giunta Cammarata non ha lasciato nei casini solo gli oltre mille e 800 dipendenti della Gesip: ha lasciato nei casini l’intero Comune con un ‘buco’ di bilancio che, forse, solo l’ex assessore comunale, Ugo Marchetti, deve aver verificato: e non appena ne avrà verificato l’entità vera deve essersi spaventato. Altro che 500 milioni di euro, cari amici del centrodestra!

In tutto questo non possiamo non notare una contraddizione del Governo nazionale. Anche noi siamo convinti che, per Gesip, va trovata una soluzione che non può essere quella di scaricare il costo annuo di questa società – circa 70 milioni di euro – su Roma. Ma la soluzione non può essere quella di abbandonare oltre mille e 800 persone.

Proprio negli mesi in cui Dalla Chiesa operava a Palermo – e negli anni successivi – si è sempre detto che la vera ricetta per combattere la mafia è il lavoro. Solo il lavoro toglie ‘manovalanza’ alla mafia. Lei, caro presidente Monti, in compagnia dei tre Partiti che la sostengono – Pdl, Pd e Udc – state togliendo il lavoro a queste oltre mille e 800 persone. A parte il ‘bordello’ che scoppierà – a Palermo, ma non soltanto a Palermo – non pensate che questa manovra sia un po’ rischiosa in una città – Palermo – che è una delle ‘Capitali’ mondiali della mafia, dove i soldi, in questo momento, per pagare altro genere di ‘lavori’, guarda caso, li hanno solo i mafiosi? 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]