Con l'arrivo dei fondi previsti da una delibera approvata nei giorni scorsi si aprono nuove opportunità per riportare sviluppo culturale nel centro dove sussistono sacche di disagio sociale, nonostante le spinte che arrivano dai cittadini riuniti in associazioni e comitati. Il presidente della I circoscrizione traccia alcune delle priorità
Dal Cipe 90 milioni per interventi contro il degrado «Investire su mercati storici ed economia legale»
In arrivo a Palermo 90 milioni di euro da spendere in interventi per il centro storico. A stabilirlo una delibera del Cipe che riguarda anche Cosenza, Napoli e Taranto. Il piano operativo Cultura e Turismo è rivolto non solo a progetti di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico «che rappresenta il 26 per cento dei beni culturali della Sicilia», ma anche di lotta al degrado e al disagio sociale. Una notizia accolta dal sindaco Leoluca Orlando come «un grande segno di attenzione alle esigenze della nostra città e allo stesso tempo una straordinaria opportunità per realizzare interventi importanti». Dopo gli annunci però adesso si deve passare ad atti concreti. Proprio su questo è stata convocata per la settimana prossima una riunione di giunta per individuare le priorità. Si sa già però che le aree interessate saranno principalmente quelle che insistono sul percorso Unesco ma anche il Capo, la Vucciria, Ballarò.
Gli interventi sono inquadrati nella cornice riportata nelle schede descrittive del ministero dei Beni Culturali che non implicano comunque alcun vincolo specifico per l’amministrazione comunale. Potranno riguardare, come riferisce lo stesso primo cittadino, anche la «manutenzione straordinaria del patrimonio culturale a partire dai grandi teatri, la riqualificazione urbana lì dove è già previsto che aree fatiscenti siano destinate a verde pubblico e operazioni infrastrutturali di recupero del patrimonio edilizio pubblico e del patrimonio privato».
Nel documento inviato dal Cipe si legge che «la riqualificazione del tessuto urbano è realizzato attraverso sia iniziative dedicate agli attrattori, sia interventi volti a qualificare le condizioni di contesto all’esperienza culturale come l’accessibilità e la mobilità, il decoro urbano, la coesione sociale delle municipalità del centro storico, la legalità». E in particolare individua alcuni punti critici specifici «legati per lo più alla viabilità urbana (carenza di parcheggi e inadeguatezza del trasporto pubblico) e alla presenza di fenomeni di degrado sociale ed urbano (percezione di inadeguato livello di sicurezza) che ostacolano lo sviluppo di un’imprenditorialità culturale».
Secondo il presidente della Prima Circoscrizione Massimo Castiglia il quadro degli interventi proposti dovrebbe necessariamente comprendere anche le istanze che provengono dalla cittadinanza che in questi mesi si è riunita nei vari Consigli in strada degli ultimi mesi e che sono state recepite dalla prima municipalità. «Noi stiamo lavorando a delle macro-aree che riguardano in primo luogo il rilancio dei mercati storici, come ruolo non solo economico ma anche sociale, per renderli funzionali a di nuovo attrattivi, che comprende un piano di sviluppo locale che parta dal ruolo che possono avere le scuole, i centri educativi, i residenti e le altre attività commerciali presenti in queste aree quindi, se c’è la volontà politica in questi anni su questo si dovrà investire».
Un altro tema sul quale tutti e dieci i consiglieri della prima circoscrizione sono compatti è il rilancio della Vucciria intesa come comunità al di là della questione del mercato. «Sono presenti nella zona diversi problemi strutturali e anche di natura educativa – afferma Castiglia – che riguardano un’economia malsana che si è sviluppata in questi anni che va riconvertita in una accogliente, creando centri legali. Altro tema è la questione mercato del baratto, ovvero dell’usato e del libero scambio, che sembra una cosa legata semplicemente alla vivibilità e al decoro di un’area ma che invece rappresenta una risposta alle povertà».
Quindi le scelte per il centro storico della città per Castiglia non potrà prescindere dalle istanze del territorio: «Noi siamo fortemente impegnati nel chiamare i cittadini a essere partecipi in processi di sviluppo condiviso – sottolinea – Sempre però a partire da quelle che sono le distanze tra vecchi e nuovi abitanti nel centro storico che è diventato luogo di lavoro e di movida. Non riguarda quindi solo la popolazione residente. Penso che vada portato avanti un processo di partecipazione reale e sono convinto che queste scelte non coincidano con un clima da campagna elettorale. La circoscrizione sta creando comitati e associazioni fatte da cittadini e commercianti portatori di interessi in condivisione con la giunta e non penso che nei prossimi anni verranno fatte scelte calate dall’alto, siamo convinti che i processi in corso siano ancora soltanto all’inizio».
Per quanto riguarda gli stanziamenti entro l’anno sono previsti 500mila euro, 3,5 milioni nel 2019, 22 milioni e 625mila nel 2020, 25 milioni nel 2021, 20 milioni e 375mila nel 2022 e 18 milioni nel 2013. Il Comune avvierà quanto prima un dialogo col governo nazionale perché si arrivi in breve tempo alla stipula di un Contratto Istituzionale per lo Sviluppo (Cis) che coinvolga tutti gli enti interessati sul territorio e che diverrà «lo strumento di governance e di accelerazione delle procedure di realizzazione degli interventi».