Un gruppo di studenti di Architettura ha immaginato un volto nuovo per alcuni dei quartieri più significativi e storici di Palermo. «Progettando ci siamo accorti di quanto sia bello sognare un futuro diverso per la nostra città e di quanto sia brutto che non tutti ci credano»
Da Cruillas al Cep il rilancio passa dagli universitari «Restituire dignità a zone riattivandole socialmente»
«Spero che tutte queste idee diventino qualcosa di più». Lui, intanto, ci crede moltissimo. Alfredo Pensabene, studente palermitano di Architettura, a soli 22 anni ha saputo immaginare un volto nuovo per alcuni dei quartieri più complessi della città. Lo ha fatto realizzando due progetti insieme alla collega Emanuela Vassallo, con la quale ha lavorato sul tema dello scarto urbano e della sua rigenerazione, puntando tutto su alcune realtà della sesta circoscrizione: da Resuttana a San Lorenzo, passando per Cruillas e San Giovanni Apostolo, per tutti anche solo il Cep. Il primo progetto immagina la realizzazione di un parco lineare tra la stazione di San Lorenzo e la nuova fermata La Malfa: «Girando per le aree che costeggiano la ferrovia alle spalle del mercato San Lorenzo ci siamo accorti di come ci siano tantissime aree dismesse ed edifici industriali abbandonati che potenzialmente potrebbero risorgere, come in fondo è stato anche per il mercato stesso», racconta Pensabene.
«E poi, la presenza della ferrovia (che vedrà tra poco la nascita di nuove stazioni) e di via Ugo La Malfa poco più lontano, rivelano un potenziale ancora più grande. Purtroppo le aree di via Ugo La Malfa e di San Lorenzo sono separate fisicamente dalla ferrovia: la nostra soluzione quindi è stata quella di riqualificare le grandi macchie di verde inutilizzato ai lati della ferrovia per creare un punto di unione e valorizzare gli antichi edifici industriali dismessi per creare un polo commerciale e culturale». Il secondo progetto ideato dai due aspiranti architetti, invece, punta alla realizzazione di un parco urbano intorno all’area di Torre Ingastone, nei pressi del Cep. «Quest’idea è nata da una semplice visita al centro commerciale La Torre, tristemente l’unico punto di unione tra i quartieri di Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo – continua a raccontare lo studente -. Non molti sanno che il suo nome è dato proprio dalla Torre Ingastone, ex torre eretta a protezione del Passo Celona. Attorno alla torre è presente un’enorme area di verde incolto, che si erge poco sopra al quartiere di San Giovanni Apostolo, ma sfortunatamente non sfruttato nonostante il suo potenziale. Ma non è tutto: ai piedi della montagnola di santa Rosalia, che in pratica fa da sfondo, è presente persino un’area archeologica. Ridare vita a questo luogo vorrebbe dire ridare dignità ad un’importante zona naturalistica, riattivandola socialmente».
I progetti sono stati realizzati da Pensabene e Vassallo durante il laboratorio di Urbanistica I del corso di Architettura, sollecitati nella direzione intrapresa dalla professoressa Valeria Scavone e dal collaboratore Danilo Mistretta. È tra quei banchi che sono nate le prime preziosissime idee, ma anche il loro concreto impegno a fare in modo che non restino tali. E potrebbero avvicinarsi di più a divenire qualcosa di concreto e fruibile da tutti vincendo il concorso Urban Promo giovani, promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e organizzato da UrbIt (Urbanistica Italiana Srl), organismo no profit, i cui eventuali utili concorrono a sostenere le attività culturali dell’Inu stesso. Il progetto dei due studenti palermitani si può votare fino a oggi 22 novembre accedendo alla piattaforma. «Purtroppo ci vorrebbero ben più di seimila euro (il premio massimo raggiungibile) per riqualificare quest’area – spiega il 22enne -. Nel nostro piccolo quello che stiamo facendo si basa su delle idee progettuali, un giorno m’impegnerò affinché possano diventare realtà, ma purtroppo non verranno finanziate. Nel caso di vincita ho intenzione di dedicare una piccola somma ad un progetto di divulgazione urbanistica che sto portando avanti, proprio per continuare su questa strada. I voti purtroppo sono nascosti quindi non si sa chi sia in testa». L’eventuale vincita, qualora i progetti dovessero raggiungere la vetta grazia ai voti degli utenti, sarebbero erogati sotto forma di buona destinati a libri o dispositivi elettronici, «quindi potrebbero servici per comprare l’attrezzatura adeguata».
In gara ci sono anche altri colleghi di Architettura, che concorrono invece con un progetto che punta a riscoprire l’antico splendore del quartiere di Cruillas. «Il progetto prevede la realizzazione di un percorso pedonale-culturale per rivalorizzare questa borgata storica, tra le più antiche della città, e soprattutto il Santuario della Madonna di Pompei, che rappresenta un unicum nel nostro territorio», racconta una delle autrici del lavoro, Silvia Sferrazza Papa, che firma il progetto insieme ai colleghi Silvio Rosolino e Giulia Petrone. «Abbiamo realizzato questo percorso analizzando i cosiddetti cicli interrotti, perché innanzitutto abbiamo fatto una serie di analisi per conoscere bene la storia del territorio, ci siamo subito resi conto che la città negli anni è cresciuta a dismisura e adesso abbiamo un grandissimo numero di case e costruzioni nel tempo poi abbandonate; motivo per cui – spiega la studentessa – per questo progetto abbiamo pensato di non costruire nulla in aggiunta, ma di rifarci ad aree, edifici e strutture sottoutilizzate o completamente abbandonate». Un approccio che segue precise filosofie di urbanistica moderna, come la teoria della cosiddetta espansione zero della città che punta a migliorare quello che già si esiste sul territorio.
Fondamentale, però, era anche l’intenzione di far conoscere il quartiere di Cruillas ai palermitani, dando la possibilità di avere un percorso che lo collega al resto della città. «Attualmente viale Regione funge quasi da barriera divisoria. In prossimità ci sono due grandi edifici, l’ex Migliore e un’ex palestra, che nel nostro progetto diventano invece a loro volta un edificio multifunzionale (con cinema, sale congressi, spazi espositivi) e una biblioteca – racconta ancora la giovane -. Abbiamo pensato di prolungare idealmente anche il sottopassaggio, mettendo degli ascensori per renderlo agibile anche ai disabili. L’obiettivo non è solo riqualificare dal punto di vista urbano, ma soprattutto da quello culturale, riattivando anche un po’ l’economia del quartiere». Nessuna idea impossibile, garantisce Silvia Sferrazza Papa, ma un progetto che punta a sfruttare al meglio quello che esiste da tempo, dandogli una funzione diversa. E nella sua idea di un nuovo Cruillas c’è posto anche per un mercato a chilometro zero, sul modello di quello di San Lorenzo, e un parco urbano che si colleghi all’omonima via del quartiere, resa pedonale.
«Può sembrare un po’ estremo, ma abbiamo immaginato anche un servizio di navette che percorra tutta la zona, ripensando anche la viabilità. Puntando – conclude – a spazzare via uno dei problemi principali di città come la nostra, quello dei quartieri-dormitori pieni di case ma di nulla di più». Idee accattivanti, queste come quelle degli altri colleghi in gara, che meriterebbero di avere una speranza di futuro e di concretizzazione anche una volta spenti i riflettori del concorso online. «Vincere comporterebbe una grande rete di condivisione e chi lo sa che non possa arrivare all’amministrazione comunale – torna a dire infatti Pensabene -. Progettando ci siamo accorti di quanto sia bello sognare un futuro diverso per la nostra città e di quanto sia brutto che non tutti ci credano. Fortunatamente tanti giovani ragazzi negli ultimi anni si stanno mobilitando per questo sogno, io ed i miei colleghi saremo in prima fila».