Dal giorno in cui la candidatura di giuseppe lumia quale capolista del megafono (il movimento politico nato attorno allesperienza del presidente del presidente della regione, rosario crocetta) alle elezioni del senato è stata ufficializzata, il nostro giornale lo ripete in tutte le lingue: il rinnovamento della politica siciliana con la presenza di giuseppe lumia (e quindi del pd) sono incompatibili.
Crocetta è rivoluzionario o reazionario?
Dal giorno in cui la candidatura di Giuseppe Lumia quale capolista del Megafono (il Movimento politico nato attorno allesperienza del presidente del presidente della Regione, Rosario Crocetta) alle elezioni del Senato è stata ufficializzata, il nostro giornale lo ripete in tutte le lingue: il rinnovamento della politica siciliana con la presenza di Giuseppe Lumia (e quindi del Pd) sono incompatibili.
Lennesima riprova di quanto affermiamo è andata in scena ieri, quando il presidente Crocetta ha annunciato, di fatto, che non ci sarà alcuna riforma delle Province regionali. Anzi, il governatore ha affermato che le elezioni per il rinnovo delle vecchie Province verranno celebrate il 21 e il 22 aprile. E evidente che questa decisione – non esattamente rivoluzionaria (semmai reazionaria) – non è farina del sacco di Crocetta, ma del Pd.
O meglio, di una parte del Pd siciliano: la parte del Partito che governa le clientele e che immagina – secondo noi prendendo una cantonata – che il 21 e il 22 aprile, con Bersani a capo di un Governo con Mario Monti Ministro dellEconomia e Nicki Vendola Ministro del Lavoro i siciliani si catapulteranno nei seggi elettorali delle elezioni provinciali per votare il centrosinistra sotto il segno del clientelismo più sfrenato.
Meno male che, nel Pd siciliano ci sono anche persone che non la pensano come i dirigenti di questo Partito che hanno consigliato (o ordinato?) al presidente Crocetta ammugghiare 8cassare per i non siciliani) la riforma delle Province regionali.
E il caso di Davide Faraone, candidato alle elezioni politiche del Pd, non a caso esponente di unta dei seguaci di Matteo Renzi in Sicilia. Che, in un comunicato, scrive: “La decisione della giunta regionale di indire le elezioni provinciali per il 21 e 22 aprile è sbagliata e priva di senso. Le 9 provincie costano ai siciliani 900 milioni di euro l’anno, senza che la loro esistenza generi alcun beneficio alla collettività”.
“Riduciamo i parlamentari di Sala dErcole da 90 a 70 – aggiunge il leader dei renziani siciliani – e manteniamo 315 consiglieri provinciali? Una follia in controtendenza rispetto a ciò che sta accadendo nel resto del Paese. Nella passata legislatura il Partito democratico votò per l’abolizione delle Provincie e per la creazione di liberi consorzi tra Comuni. Chiedo al segretario regionale Giuseppe Lupo: cosa è cambiato?.
Chiedo al presidente della Regione, Rosario Crocetta – conclude Faraone -: non era il caso, almeno, di procedere ad un profondo processo di riordino e di risparmio?”.
Scusi, onorevole Faraone, ma perché queste cose non le chiede anche al Senatore Lumia?
P.s.
Si può anche discutere se riformare o meno le Province regionali, visto che Sala dErcole una riforma lha già varata, anche se tanti anni fa: la legge regionale numero 9 del 1986. Detto questo, è inaccettabile che il presidente Crocetta si presenti come rivoluzionario per poi proporre atti politici e amministrativi da vecchio regime. Caro presidente, secondo noi a lei laria del Pd fa molto male: e magari si mette pure a fare cose che non condivide
Insomma, Crocetta ha iniziato come Trotsky e sta finendo da Metternich…