Il presidente facente funzioni di Ance Sicilia, Santo Cutrone, ha chiesto un cambio di marcia al nuovo governo di Rosario Crocetta. Criticate le misure a sostegno dei forestali: «Quello scippo ha cancellato la possibilità di creare 15mila posti di lavoro veri»
Crisi economica, Ance lancia appello alla Regione «Basta assitenzialismo, sostenere la produttività»
Basta con l’assistenzialismo a discapito dei settori realmente produttivi. A lanciare l’appello è il presidente facente funzioni di Ance Sicilia, Santo Cutrone, che ha chiesto un cambio di marcia al nuovo governo regionale: «Il sostegno alle attività produttive è l’unica misura di politica economica capace di fare uscire finalmente la Sicilia dalla crisi».
Secondo l’ufficio studi dell’Ance nazionale, la Sicilia è l’ultima regione italiana in merito all’attuazione del Fondo europeo di sviluppo regionale, con oltre un miliardo e mezzo di euro di risorse inutilizzate, che potrebbero ritornare al mittente. Un’opportunità da non perdere, in un momento in cui l’intero mondo del lavoro ha bisogno di nuovi impulsi: «Se per ogni miliardo investito in infrastrutture si generano 17mila posti stabili in edilizia, fra diretti e nell’indotto – ha continuato Cutrone – la decisione di Regione e Cipe di “scippare” 900 milioni alle opere pubbliche per finanziare per pochi giorni 24mila forestali ha cancellato per sempre la possibilità di creare 15mila posti veri».
Dall’Associazione nazionale costruttori edili critiche anche alla lentezza con cui le pubbliche amministrazioni riescono a pagare i lavori: «Le imprese del settore costruzioni sono le più penalizzate, con 8 miliardi di crediti (1,5 in Sicilia) e con tempi medi di pagamento pari a 177 giorni per l’edilizia contro i 110 giorni degli altri settori, ma che nell’Isola si allungano» si legge in una nota. Lentezza che in alcuni casi ha interessato la capacità da parte dei Comuni di approfittare delle opportunità messe loro a disposizione: «Molti Comuni siciliani non hanno fatto in tempo ad aderire al bando del ministero dell’Economia, per chiedere una quarta anticipazione alla Cassa depositi e prestiti – continua il comunicato -. Si assiste alla beffa di nove Comuni che addirittura non si sono neppure accreditati alla piattaforma del ministero dell’Economia per la certificazione dei crediti».