Sono già sei i positivi tra il personale in servizio nel nosocomio che, dopo il lockdown, è stato attrezzato a ricevere i pazienti che hanno contratto l'infezione. Per i sindacati, però, non esisterebbero le condizioni di sicurezza per i lavoratori
Covid, il caso dei sanitari infetti all’ospedale di Ragusa Nel mirino le condizioni della struttura scelta da Regione
Salgono a sei gli operatori sanitari positivi al Covid all’ospedale Maria Paternò Arezzo (Ompa) di Ragusa Ibla. Ai cinque infermieri risultati positivi nei giorni scorsi si aggiunge anche un medico del reparto di Malattie Infettive. L’esito del tampone è arrivato nelle scorse ore. I sindacati hanno rimarcato come l’ospedale Ompa non sia sicuro ai fini della prevenzione del contagio di chi vi lavora. In totale sono 116 i positivi al Covid in provincia che al momento si trovano in quarantena nelle loro abitazioni, a cui si aggiungono i sette positivi ricoverati nell’ospedale.
Il nosocomio del capoluogo ibleo è stato scelto alla fine di luglio per essere il Covid-hub della provincia. All’inizio della pandemia era stato individuato l’ospedale Maggiore di Modica, dove è stata gestita l’emergenza durante la fase 1 grazie a percorsi prestabiliti che avevano consentito di evitare che gli operatori potessero contrarre l’infezione. In realtà, nei mesi caldi la provincia di Ragusa era riuscita a mantenere basso il numero dei casi risultando il territorio siciliano con minore incidenza di contagiati rispetto alla popolazione. Con l’avvento della bella stagione i numeri, invece, sono aumentati in maniera costante e la fascia d’età dei positivi è scesa drasticamente sotto i 30 anni.
L’Asp di Ragusa, in accordo con la Regione Siciliana, ha deciso di spostare il Covid-hub da Modica a Ragusa. Sono state diverse le motivazioni che hanno portato a questa scelta. In primis quella di liberare il Maggiore di Modica da un isolamento che aveva fermato tutti i reparti ordinari. Infatti, nel periodo della pandemia, il nosocomio aveva lavorato a regime ridotto per dare spazio a Malattie infettive e Rianimazione. E ciò aveva comportato che tutte le altre attività fossero sospese o ridotte al minimo causando di conseguenza una vistosa contrazione delle prestazioni erogate. Successivamente si è pensato di traslocare all’Ompa: l’ospedale è stato quasi svuotato con il trasferimento della quasi totalità dei reparti quando è stato inaugurato il Giovanni Paolo II di contrada Cisternazzi.
L’Ompa è ritenuto avere caratteristiche idonee perché si trova poco fuori dal centro abitato e con tanta disponibilità di locali liberi, ma presenta evidenti segni di usura. Dopo il trasferimento dei reparti al Giovanni Paolo II, la struttura non è stata sottoposta a interventi di ristrutturazione ma è rimasta chiusa al pubblico. I fondi che la Regione Siciliana ha destinato ai Covid-hub a Ragusa non sarebbero ancora arrivati e questo ha portato l’Asp di Ragusa a sistemare i locali scelti con interventi non invasivi, visto anche l’esiguo tempo a disposizione per metterlo in opera. E così accanto al reparto di Malattie infettive è nata una Rianimazione nei locali che prima ospitavano la sala parto.
Intanto ci si chiede come siano potuti avvenire i contagi in cosi poco tempo. In un primo momento, si era pensato di chiudere l’ala infetta, ma l’Asp ha fatto sapere che non c’è rischio per i ricoverati e si è proceduto alla sanificazione. L’Azienda sanitaria, inoltre, ha specificato che il personale assente da Malattie infettive perché positivo sarà sostituito dal personale della Terapia intensiva.