Costi della politica/ Fondi riservati, Palazzo d’Orléans: sprechi? No beneficenza….

Alla fine i siciliani potrebbero andare fieri degli inquilini di Palazzo d’Orlèans.  Perché?  Perché, secondo un comunicato stampa ufficiale, vero è che sono aumentate le spese dei fondi destinati alla Presidenza della Regione, come vi abbiamo raccontato in questo articolo. Ma, l’incremento, e qui rischiamo di commuoverci, è dovuto sostanzialmente a beneficenza.  Ma leggiamo il capolavoro vergato dal governatore dimissionario, Raffaele Lombardo:

“La polemica innescata da un candidato alla Presidenza della Regione  siciliana ( si riferisce a Claudio Fava che chiede conto di come siano stati spesi, ndr) sulla gestione dei fondi designati come “spese riservate” impone una risposta chiara – si legge nel comunicato della Presidenza della Regione siciliana. E qual è?

“Il capitolo delle ‘spese riservate’ della Presidenza della Regione siciliana è stato utilizzato per fornire aiuti concreti a soggetti particolarmente bisognosi, a persone svantaggiate e poste ai margini della società. Decine e decine di piccoli aiuti, forse centinaia, per dare una mano a chi ha bisogno sul serio. E’ vero che nel 2011, la spesa è passata da una previsione iniziale di duecentomila a cinquecentomila euro, ma questo anche a causa di una crisi sistemica che ha colpito prima di tutto e più duramente di tutti le fasce più deboli. In ogni caso, l’intero elenco dei beneficiari è pubblico, a disposizione di chiunque lo voglia consultare. Non verrà diffuso a mezzo stampa da questa amministrazione per il semplice e incontestabile motivo che la divulgazione di quei

provvedimenti, nella maggior parte dei casi, riguarda vicende personali tutelate dalla legge sulla privacy. E ancora: “Con queste somme sono stati aiutati uomini, donne e bambini, tantissimi bambini, che avevano bisogno di interventi e terapie, anche salvavita, dal carattere eccezionale. Con le “spese riservate” sono stati aiutati uomini e donne che hanno rischiato la loro vita e le loro imprese per essersi opposti alla mafia e al racket delle estorsioni, così come sono stati aiutati, sempre con piccoli contributi, anche i familiari di chi ha perso la vita per un atto di eroismo. Con questi cinquecentomila euro sono state affidate parecchie risorse alle Diocesi siciliane e alle associazioni di carità, perché le mense continuassero a distribuire un pasto caldo ai poveri” ecc…

Trattenete le lacrime…Intanto, sull’argomento tace il presidente dell’Ars, Francesco Cascio (anche la presidenza del parlamento siciliano dispone di fondi riservati) mentre alcuni candidati alla Presidenza della Regione dicono la loro: Nello Musumeci dice che li abolirà se eletto. Claudio Fava, come detto, chiede dettagli a Lombardo sulle spese. Gianfranco Micciché dice che quando lui era presidente dell’Ars, erano regolarmente rendicontati.

Fatto sta che sono stati spesi una marea di soldi pubblici e Dio solo sa come.

Immediata la controreplica di Fava: “La presidenza della Regione (cioè Lombardo), con una nota ufficiale -dice il candidato alla guida della Sicilia della Sinistra – ha inteso allontanare i dubbi e le riserve espresse dalla stampa e da noi sulla modalità di spesa dei fondi riservati. Siamo davvero infinitamente grati alla Presidenza perché, nero su bianco, ha finalmente reso esplicita e chiarissima all’opinione pubblica la concezione del potere che ha animato la guida dell’amministrazione regionale da parte del governo uscente”.

“Ci racconta, la Presidenza – aggiunge Fava – che il capitolo delle spese riservate è stato utilizzato per fornire aiuti concreti a soggetti particolarmente bisognosi, a persone svantaggiate e poste ai margini della società. Decine e decine di piccoli aiuti, forse centinaia, per dare una mano a chi ha bisogno sul serio”.

“Si tratta, come si vede – sottolinea il candidato alla presidenza della Regione della Sinistra – della più clamorosa ammissione della concezione privatistica e clientelare del potere. Che si serve dell’elargizione discrezionale e dello sfruttamento dello stato di bisogno dei più diseredati. Quanto rivelato dalla Presidenza è, questo sì, un clamoroso autogol che illumina le pratiche di governo: da un lato la distribuzione di centinaia di elemosine (con un fondo aumentato di 300 mila euro) ai disperati della terra di Sicilia, dall’altro la concessione delle consulenze d’oro agli amici più abbienti”.

“É da questo sistema – conclude Fava – che rende sempre più schiavi i bisognosi e che impingua gli amici, che bisogna liberare la Sicilia. Adesso”.

Un’ultima stoccata il candidato della Sinistra lo riserva al segretario regionale del Pd siciliano, Giuseppe Lupo, e al capogruppo uscente del Pd all’Ars, due esponenti politici che, negli ultimi quattro anni, hanno sostenuto il Governo lombardo e che in questa polemica dei fondi riservati osservano un religioso silenzio: “A proposito delle spese dell’Ars – dice Fava – Cracolici e Lupo parlano di panini e bibite e invece non profferiscono parola per chiedere conto a Lombardo dei 500 mila euro di spese riservate. Come mai”?

 


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