Dietro i risultati del primo rapporto sui truffatori dell'unione, che mette in pessima luce il nostro paese, c'e, secondo rita borsellino, "l'incapacita' dei governi di fare fronte al fenomeno"
Corruzione, Italia ai primi posti in Europa. Ma va!
DIETRO I RISULTATI DEL PRIMO RAPPORTO SUI TRUFFATORI DELL’UNIONE, CHE METTE IN PESSIMA LUCE IL NOSTRO PAESE, C’E, SECONDO RITA BORSELLINO, “L’INCAPACITA’ DEI GOVERNI DI FARE FRONTE AL FENOMENO”
DallUe uno schiaffo alla politica e alla classe dirigente italiane. Perché il problema non è soltanto il livello preoccupante raggiunto dalla corruzione nel nostro Paese, ma anche, se non soprattutto, lincapacità dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni di far fronte al fenomeno.
Così Rita Borsellino, eurodeputato del gruppo S&D, commenta il primo rapporto dellUe sul fenomeno della corruzione negli Stati membri.
La Commissione – continua leurodeputata, che è stata relatrice per il gruppo S&D del rapporto del Parlamento Ue sulla corruzione, la criminalità e il riciclaggio – conferma quanto diciamo da tempo, ossia che il nostro ordinamento non è in grado di garantire alla magistratura di perseguire e contrastare adeguatamente i fenomeni di corruzione. Manca la certezza della pena: circa il 10 per cento dei procedimenti per reati di corruzione si è estinto per scadenza dei termini di prescrizione, mente la media negli altri Stati membri dellUe va dallo 0,1 al 2 per cento.
Inoltre, aggiunge, Bruxelles ha giustamente messo in evidenza il legame tra politica, imprenditoria e mafie, sottolineando come sia la corruzione della sfera politico-imprenditoriale ad attrarre la criminalità organizzata, di fatto alimentandola, e non viceversa.
Per tutte queste ragioni, conclude leurodeputata, occorre varare con rapidità misure incisive per affrontare i limiti del nostro ordinamento, dai tempi di prescrizione allautoriciclaggio, passando per il voto di scambio. Detto questo, credo che il rapporto della Commissione Ue, tra i tanti meriti, abbia il demerito di essere stato pubblicato in ritardo. Da due anni, infatti, noi parlamentari ne sollecitiamo la pubblicazione. E purtroppo, per un fenomeno come la corruzione, la cui gravità richiede misure urgenti, non vale il detto meglio tardi che mai.