Corruzione, indagato pure l’assessore Turano «L’indagine non riguarda il mio attuale ruolo»

C’è anche l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano tra i 30 indagati dalla Procura di Trapani nell’inchiesta che ha portato all’arresto degli imprenditori Antonio Severino Caleca e Antonio Caleca, del capo del Genio Civile Giuseppe Pirrello e del dirigente del Comune di Castellammare del Golfo Simone Cusumano (per tutti e tre il gip ha disposto i domiciliari, mentre il pm aveva chiesto il carcere). All’assessore Turano vengono contestati i reati di corruzione e abuso d’ufficio. 

«Ho saputo di essere indagato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Trapani su fatti che sarebbero accaduti ad Alcamo due anni fa – scrive lo stesso Turano in una nota – L’indagine non riguarda in alcun modo il mio attuale ruolo di assessore. Sono assolutamente sereno – continua – e ho piena fiducia nella magistratura e nel lavoro dei giudici. Ho già informato il Presidente della Regione e ho già dato mandato ai miei legali al fine di chiarire al più presto la mia posizione».

I magistrati di Trapani hanno unito due diversi filone di indagine in cui sono coinvolti professionisti, funzionari pubblici e imprenditori. Nel mirino dei magistrati ci sono gli appalti pubblici e i presunti favori a privati e imprese; agevolazioni che avrebbero avuto un costo da pagare a Pirrello. In mano agli inquirenti diverse intercettazioni telefoniche: in una di esse emergerebbero gli interessi del capo del Genio civile che avrebbe gestito di fatto un’impresa del settore delle energie rinnovabili, nonché alcuni lavori effettuati in due immobili di sua proprietà, con costi lievitati e spese ricadenti sul condominio. In cambio l’imprenditore avrebbe ottenuto affidamenti diretti per lavori in edifici pubblici. Il secondo filone riguarda Castellammare del golfo, dove il dirigente dei Lavori pubblici Cusumano avrebbe favorito due imprese locali con affidamenti in somma urgenza.


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