Coronavirus, con i droni per controllare il territorio A Mascalucia la tecnologia in aiuto della municipale

Il picco non arriva, la paura da coronavirus aumenta, e con essa anche i controlli per limitare il contagio. Dopo l’obbligo di autocertificazione e il divieto di spostarsi in Comuni diversi da quelli di residenza, adesso si pensa anche ai droni. L’Enac dà il via libera alle prime sperimentazioni, ma c’è già chi, come il Comune di Mascalucia, dimostra di essere qualche passo avanti. A sorprendere stampa e cittadini è il video definito dallo stesso sindaco Prove tecniche di controllo girato dal Comune e pubblicato sulla pagina Facebook del primo cittadino. «Abbiamo avviato la sperimentazione 15 giorni fa – spiega il sindaco Vincenzo Magra a MeridioNews – perché i droni mi aiutano a localizzare i trasgressori e inviare celermente una pattuglia». 

Per Magra il problema, nonché la causa che lo ha spinto ad avviare la sperimentazione, è la difficoltà di contenere il contagio attraverso il controllo fisico della popolazione. «Siamo in emergenza – tuona il sindaco del primo Comune del Sud a dare il via al controllo aereo – e nonostante tutto mi vergogno di dire alle persone di stare a casa, se poi vengono frotte di infetti dal Nord».

Ad aggravare il quadro, lamenta il primo cittadino, ci sarebbe la carenza di organico della polizia locale. «Sono stato il primo a proporre l’iniziativa – spiega Magra a MeridioNews -, perché all’attivo ho solo dieci agenti e non sono sufficienti per garantire un controllo efficace sul territorio». Il grido di allarme raggiunge l’ente nazionale di aviazione civile che, nell’ottica di garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica e al fine di consentire le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale, con una circolare emanata ieri, deroga ad alcune previsioni del regolamento Mezzi aerei a pilotaggio remoto e dà il via libera al controllo senza limiti. 

Ma cosa cambia rispetto al passato? Primo tra tutti: per gli enti comunali non sussiste più l’obbligo di registrazione e identificazione del velivolo; le operazioni dei Sapr (acronimo con cui si indicano i dispositivi volanti senza pilota a bordo, i droni appunto) potranno essere effettuate in Visual line of sight (ovvero le operazioni in cui bisogna mantenere sempre il velivolo in una area di volo a vista), contrariamente a due giorni fa, anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto. Deroghe, queste, che il primo cittadino aveva invocato a gran voce e «che hanno un senso – ripete Magra – se blocchiamo gli sbarchi perché io non ce la faccio più».

Uno sfogo, quello del sindaco, scaturito dalla considerazione secondo cui tutti stanno facendo sacrifici. «Io stesso – prosegue amareggiato – non vedo i miei figli da dieci giorni e il pensiero che questi sforzi possano essere resi vani dalle carovane del Nord mi fa impazzire». Ed è proprio la preoccupazione di non riuscire a fermare il contagio che ha spinto Magra ad avviare la sperimentazione molto prima che venisse emanata la circolare Enac. «I droni – spiega il sindaco – li abbiamo già proposti in forma preventiva un mese fa e oggi abbiamo definito i dettagli». L’Ente comunale, infatti, ha già richiesto la formulazione dei preventivi ad alcuni esperti del settore dotati di patentino per il controllo da remoto. «Parliamo di cifre irrisorie – assicura il sindaco – che non superano i tremila euro».

Se questo è l’aspetto economico e procedurale, rimangono da sciogliere i nodi relativi all’aspetto strategico e alla durata del provvedimento. «I droni – aggiunge il sindaco – saranno posizionati in zone sensibili già stabilite». Si tratta delle aree vicine a farmacie, supermercati e alla posta. «In realtà – spiega il neocomandante della Polizia locale Paolo Rizzotto – il drone è uno solo e gode di un’autonomia di mezz’ora». Tempo sufficiente, secondo il comandante che, nel ribadire la carenza di organico, aggiunge che il drone «è indispensabile per aiutarci a effettuare gli opportuni controlli sul territorio». In merito alla durata del provvedimento comunale Magra assicura che «avrà un’efficacia limitata nel tempo». Quanto? «Non più di un mese», risponde sicuro il primo cittadino. Una cosa è certa: i vigili non bastano. «O ci mandano l’esercito oppure, anche se non volevamo arrivare a tanto – conclude -, i droni sono l’unica soluzione». 


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