Dalla proposta social del docente Biagio Cutropia a una convergenza politica che mette insieme maggioranza e minoranza. Lunedì' 11 febbraio arrivano in aula un ordine del giorno e una mozione per pressare l'amministrazione. «Vogliamo istituire una consulta»
Corleone capitale della cultura? La parola passa al Consiglio M5s: «Pensiamo a un comitato promotore fatto dai cittadini»
Un ordine del giorno e una mozione, di cui si discuterà lunedì 11 febbraio. Con questi due atti il Consiglio comunale di Corleone rilancia la proposta di candidare la cittadina del palermitano a Capitale italiana della cultura per il 2022: quella che sembrava all’inizio poco più che una provocazione social da parte del docente Biagio Cutropia si è ben presto trasformata in un’indicazione politica che diventa ogni giorno più trasversale. L’ordine del giorno, a firma del presidente del consiglio comunale Pio Siragusa, è stato infatti sottoscritto da tutti i capigruppo, maggioranza e minoranza insieme, e potrebbe ottenere il voto unanime dell’aula. Almeno questo è l’auspicio.
«Il clima è abbastanza positivo, così come la proposta in sè che vuole coinvolgere chi tiene al paese e vuole offrire il proprio contributo – dice Siragusa – C’è comunque da aspettare che esca il bando, per capire se abbiamo i requisiti per partecipare. In ogni caso stiamo lavorando al regolamento per istituire una consulta della cultura, in modo tale da avere un organismo che possa dare un contributo, indipendentemente dall’esisto della candidatura. Corleone è ricca di arte e cultura, quello che ci interessa è fare venir fuori queste storie e allo stesso tempo coprire quella parte negativa della nostra storia che tutti conoscono».
La direzione insomma sembra tracciata. E fino a questo momento prevale la volontà di collaborazione. Ne è prova la quasi identica mozione dei 5stelle, che il capogruppo pentastellato Maurizio Pascucci ha presentato nei giorni scorsi, e che potrebbe pure essere ritirata per convergere su un documento comune. L’obiettivo in ogni caso è pressare un’amministrazione comunale che appare un po’ scettica – come dichiarato dallo stesso sindaco Nicolò Nicolosi a MeridioNews, che preferirebbe candidare Corleone come borgo dei borghi. «Corleone non è un borgo – obietta Pascucci – la sensazione è che non voglia accettare la proposta perché non è la sua. C’è una questione formale e una sostanziale: quella formale è favorire l’abbattimento della nomea di Corleone come capitale della mafia, mentre quella sostanziale è che in occasione della candidatura potrebbero nascere nuove forme di aggregazioni istituzionali e territoriali, nuove professioni. Si potranno dunque coinvolgere artisti e intellettuali, per effettuare una ricognizione culturale. Per questo motivo pensiamo a un comitato promotore fatto dai cittadini. Finora il riscontro è positivo, ci sono persone anche non orientate politicamente che hanno manifestato entusiasmo».