Cordaro: “Modello Sicilia? Meglio il buon Governo”

“Al cosiddetto modello Sicilia, sconfessato dal voto d’Aula di ieri, preferiamo il modello del buon governo. Abbiamo infatti detto sin dall’insediamento di Crocetta, che la nostra sarebbe stata una opposizione ferma ma responsabile e costruttiva e soprattutto rispettosa del voto dei siciliani che, sebbene in modo risicato, lo hanno eletto Presidente della Regione”.

Parola di Toto Cordaro, capogruppo del Cantiere Popolare all’Ars. All’indomani del voto di Sala d’Ercole sulla legge che introduce la doppia preferenza di genere, Cordaro prova a spiegare il comportamento, in verità un po’ anomalo, el centrodestra siciliano, che un’ora prima del voto ha accusato i grillini di essere troppo governativi, per poi votare insieme con il Governo di Rosario Crocetta una legge piuttosto discutibile.

“Ieri- dice il capogruppo del Cantiere popolare all’Ars – rendendoci interpreti principali di una rivoluzione culturale che vuole guardare concretamente al cambiamento, abbiamo contribuito in modo decisivo- dopo una riflessione insieme alle altre forze del centrodestra con cui si e’ adottata una linea politica comune all’approvazione del voto con la doppia preferenza di genere”.

“Riteniamo quindi a questo punto imprescindibile – aggiunge Cordaro – una riforma elettorale organica, ma siamo convinti che ciò si debba fare all’indomani del voto per le amministrative e questo perché pensiamo che le regole del gioco non si possano e non si debbano cambiare – come i deputati del Movimento 5 Stelle volevano fare, a loro uso e consumo – mentre la partita si sta giocando, ma a bocce ferme e sempre nell’interesse dei siciliani”.

“Attendiamo ora alla prova dei fatti Crocetta e il suo Governo. Da parte nostra – conclude Cordaro – ci sara’ la massima attenzione nei confronti di quei provvedimenti normativi che abbiano di mira l’interesse generale della nostra comunità territoriale, a cominciare dalla discussione dello strumento finanziario, in una congiuntura economica e sociale a dir poco drammatica e che, proprio per questo richiede il contributo di tutti, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità politiche e di governo”.


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