Deludente la prova degli uiomini di Ballardini sconfitti in casa per 3-2 da una squadra di LegaPro nel quarto turno eliminatorio. Padroni di casa in dieci dal 22' per l'espulsione rimediata da Vazquez
Coppa amara per i rosanero Al Barbera fa festa l’Alessandria
La Coppa ha un sapore amaro per il Palermo. I rosanero falliscono l’appuntamento infrasettimanale con l’Alessandria ed escono dalla competizione. Fatale il 3-2 con cui i piemontesi si sono imposti al Barbera nel quarto turno eliminatorio. Brinda alla qualificazione la compagine di Gregucci (girone A di Lega Pro) che, agli ottavi di finale, affronterà a Marassi il Genoa il prossimo 15 dicembre.
La Coppa Italia, di solito, è una vetrina per quei giocatori che hanno avuto meno spazio. Le scelte di Ballardini confermano questa tradizione: al netto di qualche titolarissimo come Vazquez, in campo perché domenica sarà assente per squalifica, il tecnico rosanero ha fatto leva sulla voglia di mettersi in mostra da parte di alcuni elementi finora meno impiegati. Cambia totalmente il profilo della difesa (guidata da Colombi sostituto di Sorrentino) e anche il centrocampo presenta tratti diversi con il ritorno nell’undici iniziale di Rigoni e Maresca, due giocatori in rotta di collisione con il presidente Zamparini e in cerca di minutaggio dopo un periodo trascorso dietro le quinte. Sul fronte offensivo, spazio a Quaison e Trajkovski, altri due elementi in cerca di rilancio. Il filo conduttore che lega le cosiddette seconde linee è o quanto meno dovrebbe essere riconducibile all’aspetto motivazionale. Chi fatica a trovare spazio dovrebbe spendere tutte le proprie energie per mettere in difficoltà l’allenatore e scompaginare le gerarchie consolidate in campionato. Il problema è che in questo momento, a prescindere dai giocatori chiamati in causa, è il Palermo nel suo complesso che non funziona.
I segnali incoraggianti emersi nel match dell’Olimpico contro la Lazio sono stati solo un’illusione. Ma del resto era facilmente intuibile il fatto che Ballardini non possiede la bacchetta magica e che avrebbe avuto difficoltà a trasformare nel giro di pochi giorni una squadra con evidenti limiti strutturali. Lacune amplificate dal risultato e dallo sviluppo di una partita che, peraltro, è diventata subito in salita per i padroni di casa. La sequenza “horror”, iniziata con il rigore trasformato al 4’ da Loviso (procurato da un fallo di mano di Rispoli), è proseguita con l’espulsione al 22’ di Vazquez, punito dall’arbitro Nasca per una gomitata ai danni di Sirri, e nell’azione successiva con il gol del 2-0 di Marconi, abile a superare Colombi con un destro potente sotto la traversa. Nulla di casuale. Il doppio vantaggio dei piemontesi è stata la logica conseguenza di un primo tempo dominato dagli ospiti, vicini alla terza marcatura in un paio di circostanze (nitida la palla gol sprecata da Nicco a tu per tu con Colombi) e molto più brillanti di un Palermo molle e senza idee.
È sottile la linea di confine tra i meriti dell’Alessandria e i difetti degli uomini di Ballardini. Giù il cappello davanti alla formazione di Gregucci entrata in campo con il giusto piglio e un surplus di motivazioni alimentate dal confronto con una squadra di serie A e in un contesto prestigioso, ma nello stesso tempo non è possibile bypassare gli aspetti negativi dei rosanero. Nel secondo tempo i padroni di casa hanno mostrato dei timidi segnali di risveglio testimoniati al 10’ dal gol di Trajkovski, vicino al raddoppio cinque minuti dopo con un piatto destro che ha scheggiato il palo alla sinistra del portiere Vannucchi, ma la reazione di orgoglio non cancella le ombre mostrate dalla squadra nella prima frazione di gioco. Fatali per i rosa i primi 45 minuti. Il Palermo si è svegliato tardi e il gol all’85’ di Gilardino (entrato al 6′ del secondo tempo al posto di Rigoni in concomitanza con l’ingresso in campo di Morganella reduce da un lungo stop) arrivato dopo il tris piemontese calato da Nicco, è servito solo a rendere meno amara la sconfitta dal punto di vista del punteggio. Alla fine fanno festa i circa 150 tifosi dell’Alessandria presenti nel settore ospiti del Barbera.
Un Barbera con spalti semivuoti (tranne la Tribuna era aperto solo l’anello inferiore). Nonostante la scarsa affluenza di pubblico, hanno offerto un bel colpo d’occhio in Tribuna Montepellegrino i circa 3000 studenti dei 37 istituti di Palermo e provincia che hanno aderito al progetto La Scuola al Barbera. La campagna, inaugurata nella scorsa stagione grazie alla sinergia tra il club rosanero e l’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia, ha l’obiettivo di sensibilizzare i giovani promuovendo determinati valori quali la solidarietà, la tolleranza e la cultura del fair-play.Duro, a fine partita, il commento di Zamparini: «Mi mi sono vergognato per come alcuni giocatori hanno espresso in campo la loro apatia – si legge in un comunicato sul sito del Palermo – Portare la maglia rosa del Palermo deve essere un onore per qualsiasi giocatore perché è la maglia amata da una delle tifoserie migliori d’Italia. I giocatori che disprezzano con queste prestazioni la maglia non sono degni di essere più convocati a rappresentare i nostri colori. Prenderò i dovuti provvedimenti».