Contro Grillo “professionisti dell’indignazione”

LA PIAZZA GREMITA DI IERI ACUISCE L’AGGRESSIVITA’ DEI POLITICANTI. LA REPLICA PUNGENTE DI AIROLA MENTRE BEPPE GRILLO VISITA L’ARS

“Ancora una volta la disinformazione di regime manipola un intervento di Beppe Grillo, storpiando il senso delle sue parole sulla mafia e sulla lotta alla mafia. Ancora una volta una pletora di ipocriti, politici e cortigiani, si straccia le vesti e simula indignazione”. Lo dichiara Alberto Airola, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, commentando le reazioni dei soliti politicanti alle parole pronunciate da Grillo, ieri a Palermo, in una gremitissima (e forse questo è il problema per qualcuno) Piazza del Parlamento, a Palermo dove è andato in scena lo sfiducia day.

Grillo, come ormai sappiamo, ha detto che “almeno la mafia aveva una morale, ma è stata corrota sulla finanza”. Chiara metafora, sicuramente forte, per  stigmatizzare l’operato dei politicanti, asserviti alle oligarchie finanziarie europee, che stanno portando allo sfacelo la Sicilia e l’Italia. Quasi a sfidare le ‘vestali’ della mafia e dell’antimafia che oggi somigliano sempre più alla riscrittura della leggenda di Scilla e Cariddi, ormai felicemente ‘sposati’ dopo anni di sguardi, l’una di fronte all’altra, all’ombra dello Stretto.

E che oggi si sono affaticate a commentare o a stimolare commenti ‘estorti’  con una strumentalizzazione e una decontestualizzazione delle sue parole.

E, in una terra in cui vanno di moda i professionisti dell’antimafia, che usano la bandiera della legalità per accaparrare poltrone e affari (basti vedere che succede nel mondo dei rifiuti e della gestione dell’acqua), non potevano non andare di moda anche i professionisti dell’indignazione.

“Dov’erano – si chiede Airola – i professionisti dell’indignazione, così scandalizzati da una frase di Beppe Grillo che non hanno nemmeno capito, quando si abbassavano le pene per il reato di voto di scambio? Dove sono adesso quando si perseguitano i giudici e si intralciano le indagini? Dov’erano quando a maggio il voto trasversale dell’Assemblea regionale siciliana respingeva la proposta del M5S di abolire il vitalizio per i condannati di mafia?”.

“E quanto ci vuole – aggiunge Airola – perché i due rami del Parlamento si pronuncino sulla stessa proposta, approvabile con una semplice modifica dei propri regolamenti? Farebbe bene al Paese un’informazione che aprisse un Tg con queste domande, non con un ennesimo inaccettabile depistaggio”.

“La lotta alla mafia – prosegue – non si fa con le parole, ma con i fatti. E’ da più di un anno chiediamo di votare le leggi sull’anticorruzione e sull’autoriciclaggio, ma i professionisti dell’indignazione latitano. Non possiamo neanche rivolgerci al garante massimo della Costituzione, reticente nella vicenda più abietta della nostra Repubblica: la trattativa Stato-mafia”.

“Noi siamo l’Italia pulita – conclude il presidente dei senatori Cinquestelle – quella che si chiede ancora chi abbia rubato l’agenda rossa di Paolo Borsellino. Respingiamo al mittente le accuse di chi, in Sicilia, ha sempre costruito il proprio consenso, e continua a farlo, scambiandosi favori con mafia o stando direttamente sul suo libro paga”.

Intanto il leader del M5S reduce dalla lunga serata di ieri per la manifestazione contro il governo di Rosario Crocetta, oggi ha visitato il gruppo del M5s all’Assemblea regionale siciliana, incontrando i deputati regionali del proprio movimento in una riunione, e vistando il Palazzo a cominciare da Sala d’Ercole dove è stato fotografato e postato sul profilo Fb dei deputati.

Giampiero Trizzino, presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, su Fb posta una sua foto con Grillo e scrive: ”Beppe in Commissione Ambiente! La nostra Commissione. Il campo di battaglia dove il M5S lotta contro il Muos, le trivelle, gli abusi al paesaggio, l’inquinamento. L’avamposto per la riconquista del nostro territorio”.

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