Sembrava tutto pronto per aprire il dibattito sul nuovo contratto di servizio per la ditta che gestisce gli stalli a pagamento e, invece, Palazzo degli elefanti rinvia i lavori. A pesare sulla seduta di ieri l'eccessivo numero di emendamenti dei consiglieri, una modifica da parte del Comune e l'assenza di un parere
Consiglio, rinvio sul contratto Sostare Manca il parere dell’ufficio del traffico
L’aula consiliare di Palazzo degli elefanti frena l’amministrazione sul nuovo contratto di servizio di Sostare, l’azienda che gestisce la sosta a pagamento in città. Un documento sul quale, nei giorni scorsi, non sono mancate polemiche. La delibera – attesa dall’estate scorsa – è arrivata al vaglio dei consiglieri comunali nella seduta di ieri pomeriggio. Ma all’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando non è stato dato il tempo nemmeno di schiarirsi la voce per presentare l’atto perché, incalzato dal leader di Fratelli d’Italia Manlio Messina, si è reso conto di non avere chiesto un parere all’Ufficio del traffico urbano (Utu). Alla richiesta del documento da parte del consigliere di opposizione, tra gli scranni degli assessori – dove sono presenti, oltre Girlando, anche il responsabile della Mobilità Rosario D’Agata e il vicesindaco Marco Consoli – è il caos. Il componente di giunta competente in materia indossa gli occhiali, cerca tra le carte del suo fascicolo e infine tenta la giustificazione: «Non è un atto vincolante». La segretaria generale Antonella Liotta è d’accordo e chiede la parola per confermare la buona condotta di Girlando. «Sì, ma visto che si parla di stalli di sosta nel centro storico, un passaggio da un ufficio competente cosa vi costava?», replica Messina.
L’assessore Girlando prova una nuova difesa: «Il nuovo contratto accede a modifiche contrattuali. Non ci sono variazioni sulle aree affidate a Sostare rispetto alla vecchia convenzione». «Forse dimentica che nella delibera prevedete la sosta in nuovi punti, alcuni situati in aree sensibili del centro storico – arringa Messina – E, inoltre, il precedente contratto si basava su un piano del traffico urbano del 2007. Non pensa che sia cambiato nulla da allora?». I consiglieri iniziano a convincersi dell’inopportunità di arrivare a una votazione. «Sono stati presentati diversi emendamenti. Credo che sia necessario dare all’aula più tempo per studiarli e per chiarire la questione relativa al parere Utu», interviene il consigliere Alessandro Porto (Con Bianco per Catania). Che chiede un rinvio dei lavori. Mentre le fila della maggioranza e dell’opposizione si mischiano.
«La richiesta di Porto ha senso anche perché sappiamo che l’amministrazione presenterà un maxi emendamento sul contratto di servizio», spiega il capogruppo di Articolo 4 Agatino Lombardo. «Se l’amministrazione stessa ha presentato un emendamento a un suo atto, ovvero ne ha cambiato gli articoli, non vedo su cosa si debba deliberare oggi», sbuffa Niccolò Notarbartolo (Partito democratico). Il rinvio trova d’accordo i consiglieri comunali. Che, uno per uno, sfilano davanti agli attivisti del MoVimento 5 stelle etneo che hanno assistito alla riunione del senato cittadino. Ospiti inediti alle riunioni del consiglio comunale così come il capogruppo del Pd Giovanni D’Avola, che si siede al suo posto, vacante da diverse sedute.
Le frecciatine dei consiglieri, prima del naufragio della delibera Sostare, non sono per il referente del Pd ma per i pentastellati e per l’assessora alle Attività produttive Angela Mazzola. Se ai primi Agatino Tringale (Officina della idee) riserva i propri complimenti – forse ironici – per l’esempio «di politica partecipativa sul lavoro fatto sui verbali delle commissioni consiliari», per Mazzola le segnalazioni sono ridondanti. Stavolta a farsene carico è il consigliere Andrea Barresi, che chiede: «Che fine ha fatto l’assessora? E la delibera sui dehors?». La domanda rimane disattesa.