La pellicola sul laboratorio dei veleni catanese è stata selezionata dal Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici. Insieme ad altre cinque opere di cui è stato messo in rilievo il carattere innovativo nel fondere diversi linguaggi cinematografici. «È un riconoscimento importante. In Italia molte cose stanno cambiando», afferma la regista Costanza Quatriglio
Con il fiato sospeso in una cinquina speciale Riconoscimento legato ai Nastri d’argento
Con il fiato sospeso, la pellicola ispirata al memoriale di Emanuele Patanè – dottorando di Farmacia morto per un tumore ai polmoni nel 2003 – è stata selezionata in una cinquina speciale dal Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici. Il riconoscimento è stato attribuito nell’ambito dei Nastri d’argento.
Assieme alla pellicola della palermitana Costanza Quatriglio sono stati selezionati Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, La mia classe di Daniele Gaglianone, Stop the pounding heart di Roberto Minervini e Tir di Alberto Fasulo. A capitanare la speciale categoria Ettore Scola, con il suo Che strano chiamarsi Federico, ritratto del grande regista Fellini. Tutte le opere sono state segnalate per il loro carattere innovativo nel fondere diversi linguaggi cinematografici.
«È un riconoscimento importante», afferma Quatriglio. «È il segnale che “è la quantità che fa il veleno“», dice citando una battuta del suo stesso film. «Non sono sola – chiarisce – è un cambio nella visione del cinema trasversale alle generazioni», prosegue. Un argomento trattato anche durante la lezione speciale tenuta pochi giorni fa all’università di Catania, dove ha proiettato il suo Con il fiato sospeso. «Sono felice che nella selezione ci sia anche Scola – conclude la regista – in Italia molte cose stanno cambiando».
[Foto di Cinecittà.com]