Comune, trenta giorni in più per evitare il dissesto Tra scontri interni agli uffici e maggioranza da trovare

Un mese in più, tanto dovrebbe farsi bastare il consiglio comunale per evitare che Palermo sprofondi nel dissesto finanziario. La proroga della scadenza per l’approvazione del piano di riequilibrio del Comune, fissata per il 28 dicembre, al 31 gennaio 2022 da parte della commissione Bilancio di Roma, arriva come una boccata d’aria in uno dei momenti più difficili della burocrazia cittadina, giunto dopo l’approvazione dello stato di pre-dissesto e la presentazione di un piano definito da molti «lacrime e sangue», tanto da spaccare persino gli uffici, con la bocciatura da parte del ragioniere generale e la difesa di segretario e direttore generale dello stesso ente che, di fatto, hanno redatto il documento

«È la conferma di quanto ho sostenuto in queste settimane e cioè che il governo e il Parlamento hanno prestato e prestano grande attenzione perché si eviti il dissesto», ha commentato il sindaco Leoluca Orlando. Un’attenzione che fa ben sperare perché il già fragile equilibrio dei conti palermitani ripone ogni speranza nei milioni promessi dal governo nazionale per accorrere in soccorso del Comune. Soldi senza i quali anche i grossi sacrifici richiesti dal piano di riequilibrio potrebbero risultare vani. Sacrifici come la vendita delle quote della Gesap, la partecipata più redditizia del Comune, che gestisce un aeroporto, quello di Punta Raisi, in continua crescita, nonostante la mazzata ricevuta dalle restrizioni per il Covid; il rinvio delle nuove assunzioni e dell’aumento delle ore per i dipendenti comunali e persino il dimezzamento delle circoscrizioni, che passerebbero così da otto a quattro. 

Si tenta di risparmiare su tutto per raccattare 1,7 miliardi di euro in venti anni. Una spada di Damocle che penderà sulla testa non solo del sindaco che sarà eletto in primavera, ma anche dei suoi tre successori. Si cercherà anche di stringere sulla lotta all’evasione. È infatti ancora una volta la capacità di riscossione dei tributi, o meglio, l’incapacità di riscuoterli, uno dei problemi da risolvere con maggiore celerità. Nel piano si parla di un rientro del 75 per cento delle imposte da riscuotere entro il 2024. Impresa che appare oltremodo ardua se vista dall’esiguo 38 per cento fatto segnare dal Comune negli ultimi tempi. Una cifra che ha oltretutto infiammato gli animi negli uffici, inclusi quelli che il piano l’hanno redatto e che hanno rinnegato la paternità di quel 75 per cento, 15 punti percentuali oltre la media nazionale e traguardo quasi proibitivo per Palermo.

Sempre ammesso che il sindaco trovi i numeri per fare passare il piano, con una maggioranza che di certo non concede sconti ma che, in alcune sue parti, sembrerebbe essere disposta al dialogo. Il dissesto, d’altra parte, non piace a nessuno e anche i più irriducibili, con la Lega in testa, che ha già esternato in più occasioni la propria avversione alla proposta, potrebbero quanto meno pensarci su. 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]