Maria Mandalà è una dirigente con un’esperienza pluriennale nel settore chiave dei Tributi del Comune di Palermo. Settore che guida continuativamente da oltre tre anni. Ora, con una decisione del Collegio di disciplina per la dirigenza, è stata sospesa dal servizio con privazione della retribuzione pari a sette giorni, dopo un procedimento disciplinare avviato dal […]
Comune di Palermo, sospesa la dirigente Mandalà: dal «danno di immagine» al like scomodo
Maria Mandalà è una dirigente con un’esperienza pluriennale nel settore chiave dei Tributi del Comune di Palermo. Settore che guida continuativamente da oltre tre anni. Ora, con una decisione del Collegio di disciplina per la dirigenza, è stata sospesa dal servizio con privazione della retribuzione pari a sette giorni, dopo un procedimento disciplinare avviato dal direttore generale del Comune di Palermo, Eugenio Ceglia.
Le accuse a Maria Mandalà
Maria Mandalà è finita sotto la lente d’ingrandimento per, si legge nel provvedimento, «la rilevanza delle condotte inopportune e non conformi ai principi di correttezza nei confronti di un organo di vertice dell’amministrazione ed i toni inappropriati utilizzati, con ingerenza in ambiti esorbitanti le proprie funzioni», ma anche per «il danno all’immagine dell’amministrazione». Come a dire «stia zitta». Mandalà ha espresso il suo disappunto sui criteri di valutazione per le progressioni di carriera dei dipendenti comunali con una nota ufficiale dello scorso ottobre, indirizzata fra gli altri allo stesso direttore generale. Non solo. Ha avuto l’ardire di commentare negativamente l’ipotesi di esternalizzare il servizio di riscossione dei tributi alla società Municipia per 200 milioni di euro in dieci anni. Affaire al centro di un recente esposto in procura contro il sindaco Roberto Lagalla, a firma dei 14 consiglieri di opposizione. Due anni fa si era inoltre permessa, con una circolare, di chiedere che venissero concessi «favoritismi con divieto di ricevimento di utenti non prenotati». Una circolare rivolta a tappeto a tutti i consiglieri comunali.
Il ricorso già pronto al tribunale del Lavoro
Certamente questo provvedimento rimarrà una macchia pesante nella sua carriera qualora non riuscisse a ribaltare la vicenda con il ricorso già pronto al tribunale del Lavoro. Con lei, ma per soli tre giorni, sospeso anche il responsabile del servizio Tari Fabrizio La Malfa. Si legge nel provvedimento che avrebbe «sindacato» sui criteri per le progressioni verticali di carriera «ancora in corso di predisposizione» e di averlo fatto, soprattutto con una nota che «ha amplificato e contribuito alla diffusione della notizia sugli organi di stampa».
Il Collegio, dunque, le contesta anche «condotte contra legem come lo svolgimento, da parte del personale, di mansioni superiori». Punita anche, si legge, per un like, poi rimosso, a un reel social pubblicato lo scorso 3 ottobre su Facebook dal consigliere di opposizione Ugo Forello, che sbeffeggiava la reazione di Ceglia alla nota di Mandalà sulle progressioni.
Si tratta senza dubbio di un provvedimento che non si ricorda nella recente storia del Comune di Palermo. Una questione rimasta interna ai dirigenti. Dai quali non risulta essere giunta vicinanza o solidarietà. Gli organi politici, a cominciare da Lagalla, hanno scelto di non pronunciarsi. «Risulta particolarmente inquietante e grave il fatto che la dirigente sanzionata con la sospensione sia la stessa che aveva precedentemente segnalato presunte ingerenze da parte del sindaco e del direttore generale nel settore dei Tributi — dicono i consiglieri comunali di opposizione — Sorge il legittimo e fondato dubbio che l’azione disciplinare intrapresa possa configurarsi come un atto di ritorsione. Un monito potenzialmente pericoloso a tutti i dipendenti comunali, suggerendo le conseguenze a cui si esporrebbe chiunque dovesse denunciare o contrastare le decisioni o le presunte ingerenze dell’amministrazione attiva e del suo vertice politico-gestionale».