Dal Parco di Acqua dei Corsari alle piste ciclabili, dagli impianti sportivi alle tasse, dal Parco Cassarà al canile: la giunta che governa Palermo ha mantenuto la parola? La Costa Sud è già diventata la nuova Mondello? E la Favorita è il nostro Central Park?
Comune, le promesse della giunta Orlando Gli impegni mantenuti o disattesi del 2016
La Costa Sud è già diventata «la nuova Mondello», come auspicava il sindaco Leoluca Orlando? E la Favorita «il nuovo Teatro Massimo», rievocando la grande operazione di recupero che fece rinascere il monumento di piazza Verdi durante le amministrazioni del Professore negli anni Novanta? Quali sono le promesse che nel 2016 la giunta è riuscita a mantenere e quali invece sono rimaste sulla carta?
Quello che volge al termine è stato sicuramente l’anno della mobilità: Ztl, pedonalizzazioni, l’arrivo del tempo reale sui bus grazie Moovit, il car e il bike sharing, ma anche il traffico impazzito al porto e nelle zone dei cantieri e le grandi incompiute dell’anello e del passante. Insomma, alcune cose sono andate decisamente storte. Il piano da 100 nuovi chilometri di piste ciclabili, presentato in pompa magna nel 2015, per esempio, finora si è limitato all’installazione di decine di rastrelliere e ai percorsi promiscui nelle corsie di emergenza degli autobus come in via Dante o alla Favorita o, in via sperimentale, sui marciapiedi di via Libertà. «Sono piste frequentate e assolutamente sicure, in linea con gli standard europei», ha detto qualche settimana fa a Meridionews l’assessore alla Mobilità Giusto Catania, che però ha ammesso che «mancano di qualità» e che si è trattato più che altro di «un’operazione culturale e pedagogica per sottrarre spazio alle auto a favore dei mezzi a pedali».
Insomma, per ora bisognerà accontentarsi della segnaletica dipinta sull’asfalto e dei semplici cordoli perché per le vere infrastrutture con sedi rialzate e pavimentazione colorata «servono investimenti consistenti che arriveranno con il Pon Metro e il Patto per il Sud». Sempre a proposito di mobilità, è stato un anno disgraziato per anello e passante ferroviario, la cui sorte però dipende in minima parte da Palazzo delle Aquile, che se non assegna le aree di cantiere rischia sanzioni milionarie. Al palo anche il biglietto unico integrato tram-metro-bus.
Quanto alla Favorita, di certo non la si può ancora definire «il nostro Central Park». Certo, a inizio marzo c’è stato un massiccio intervento di manutenzione e pulizia che ha coinvolto 300 operai di tutte le partecipate con la rimozione di 700 tonnellate di rifiuti. Ma c’è chi pensa che non basta una bella lucidata per rendere giustizia agli oltre 1.250 ettari della Real Tenuta, la cui gestione è costata la testa di due assessori al Verde, Giuseppe Barbera e Francesco Maria Raimondo. Proprio Barbera aveva promosso un piano d’uso condiviso da Comune, Ranger e associazioni per riportare nel parco le coltivazioni tradizionali: un intervento complessivo di recupero storico e naturalistico. Dopo il flop dell’esperimento di pedonalizzazione, però, finora ci sono stati solo alcuni interventi sporadici per quanto rimarchevoli: la rinascita della struttura equestre, restituita alle competizioni ippiche, l’avvio del progetto di manutenzione dei torriglioni dell’ex casina di caccia e dei piloni di ingresso al parco e il restauro della Fontana d’Ercole.
Oltre alla Favorita, gli interventi di riqualificazione hanno riguardato lo Zen, la circonvallazione – da completare con i fondi del Patto per il Sud a partire dal raddoppio del Ponte Corleone – e la Costa Sud. Che forse dall’anno prossimo potrebbe iniziare a somigliare per davvero a Mondello. Lo scorso luglio il Portale Acque del Ministero della Salute ha certificato che il mare della Bandita e di Acqua dei Corsari è tornato balneabile perché l’acqua è finalmente pulita. Il Comune sta lavorando con l’Asp per revocare il divieto di balneazione in vigore da 48 anni.
Per la Costa Sud però c’è ancora molta strada da fare, a partire dalla riapertura del Parco di Acqua dei Corsari dedicato a Libero Grassi. Recuperato nel 2009 a suon di milioni ma chiuso da sette anni, è ormai completamente abbandonato a se stesso, tanto che Alice Grassi, figlia dell’imprenditore ucciso dalla mafia, a ottobre lanciava una pesante provocazione: «Aspetteremo un altro anno. Dopodiché chiederò di togliere l’intitolazione a mio padre e di darla ad un mafioso».
Da un parco all’altro: il Cassarà è ancora chiuso dopo tre anni, anche se a inizio dicembre la giunta ha prelevato 420mila dal fondo di riserva per il bando di gara per la caratterizzazione dell’area ritenuta meno a rischio per la salute pubblica, quella lato corso Pisani (per il lato di via Basile ci vorranno anni). Accertato che non ci sono sostanze nocive per la salute umana, almeno quella metà del polmone verde tornerà fruibile per famiglie e amanti dello sport.
Anche il rebus del canile municipale si trascina dall’inizio della sindacatura: i lavori per trasformare la struttura di via Tiro a Segno in una clinica veterinaria sono stati appaltati da quasi quattro anni ma i cani sono ancora lì: l’amministrazione ha provato a dare una sterzata promuovendo le adozioni con manifestazioni ad hoc e contributi una tantum o ricorrendo a misure drastiche come la liberazione in strada degli animali docili. Provvedimenti che hanno generato malcontento tra gli animalisti ma che servono a svuotare il canile per iniziare finalmente i lavori.
Orlando ha mantenuto la parola sul fronte tasse: le tariffe della Tari sono state abbassate per il secondo anno consecutivo e la giunta ha approvato il regolamento per gli sgravi fiscali ai negozianti intrappolati dai cantieri di via Emerico Amari e viale Lazio, che dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. Sul fronte rifiuti ha preso finalmente il via, con un paio d’anni di ritardo, il secondo step della raccolta differenziata porta a porta nei quartieri Strasburgo, Resuttana, Settecannoli, centro storico, Politeama-Massimo e Borgo Vecchio. Immancabili le liti e gli scaricabarile tra Regione e Comune con uno sfiancante tira e molla andato avanti per mesi anche sul Tmb di Bellolampo.
Mentre prosegue la lenta rinascita della Fiera del Mediterraneo, qualcosa di è mosso anche sul fronte degli impianti sportivi: dopo i lavori di ristrutturazione sono stati riaperti il PalaOreto e il PalaMangano, il Consiglio ha approvato il progetto in variante per ricostruire la tribuna e i servizi (a partire dagli spogliatoi) della vasca scoperta della piscina comunale e la giunta ha siglato con il Coni una convenzione decennale per la completa ristrutturazione del Palazzetto dello Sport di Fondo Patti (che farà parte di una cittadella insieme al Diamante), mentre è partito l’iter per appaltare il rifacimento della copertura dell’impianto.
Nelle ultime settimane, infine, l’esecutivo ha impresso una decisa accelerazione ai progetti di alcune opere pubbliche bloccate da anni (in alcuni casi da decenni) inserite nel Piano triennale delle opere pubbliche: la rete fognaria a sistema separato in via Messina Marine dal fiume Oreto a piazza Sperone e il relativo impianto di sollevamento a Romagnolo, il recupero del Baglio Mercadante, il restauro di Palazzo delle Aquile, la manutenzione straordinaria degli edifici pericolanti in centro storico e degli alloggi popolari, il rifacimento del basolato nella città vecchia, la messa in sicurezza dello Spasimo, il completamento di via Palinuro a Mondello, la nuova passerella a Barcarello. Promesse mantenute al fotofinish.