Una foto pubblicata su Facebook, in cui viene immortalato un brindisi, affiancata a un testo. Così i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio hanno deciso di replicare al comunicato inviato ieri pomeriggio dal gruppo consiliare del Partito democratico al Comune di Catania. Oggetto del contendere l’elezione di Ciancio a presidente della quarta commissione permanente. L’unica ad essere andata all’opposizione. Scelta, quella dell’ex deputata regionale, che i dem non hanno digerito attaccando senza mezze misure gli ex alleati alle ultime amministrative.
«Al gruppo consiliare del Pd rode da morire che il Movimento 5 Stelle, con soli due consiglieri, sia riuscito a ottenere un ruolo di garanzia all’interno del Consiglio – si legge nel post Facebook – Accusare tutti i gruppi di aver messo su un complotto ai loro danni è semplicemente ridicolo. Non fosse altro perchè, numericamente, la maggioranza avrebbe avuto tutto l’interesse a fare accordi col gruppo di opposizione più numeroso per avere più voti, non certo con noi».
«Piatire un confronto dopo averlo negato, essere stati ambigui, contraddittori e inaffidabili, è un errore tattico e comunicativo. Da principianti. Una posizione infantile e incomprensibile la loro, che non porta a nulla e che sembra più il frutto di frustrazione che non di lucido giudizio. I nostri colleghi, in queste settimane, svegliandosi dal torpore estivo, hanno deciso di cominciare questa consiliatura isolandosi e abbaiando alla luna, e soprattutto di prendersela con i loro alleati, che hanno contribuito all’elezione del capogruppo Caserta (senza il contributo del movimento la coalizione non avrebbe raggiunto il 20 per cento necessario a far scattare il seggio per il miglior perdente) per mascherare la propria incapacità».
«Ci hanno accusato di avere “più cose in Comune con Lega e FdI che con Il Pd“, ma se il gruppo consiliare del PD (che sono certa non è rappresentativo di tutto il partito) è quello degli sgambetti, dei capricci e delle ripicche, e soprattutto dell’improvvisazione politica, forse hanno ragione. Con umiltà e senza i numeri dalla nostra parte, abbiamo lavorato per ottenere un risultato, trovando nella maggioranza aperture e spirito di collaborazione. Questo non significa che faremo un’opposizione meno dura. Chi invece non accetta lezioni da nessuno, visti i risultati, forse dovrebbe cominciare a prenderne qualcuna. Polemiche a parte, adesso vogliamo solo lavorare».
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