Roberto Lagalla incontra Fratelli d’Italia. Il candidato sindaco di Palermo del centrodestra finalmente unito ha fatto il punto con Ignazio La Russa, Nello Musumeci e i vertici cittadini del partito di Giorgia Meloni, tra i primi a sostenerlo. «Si tratta di uno dei leader di un partito della mia coalizione – spiega Lagalla, parlando di La Russa – era giusto incontrarlo, così come incontrerò tutti gli altri vertici di partito». Sul tavolo tanti punti di discussione, anzitutto sul fronte palermitano, con Carolina Varchi, primo nome avanzato dal FdI come propria candidata alla guida della città, successivamente ritirato per confluire sull’ex assessore regionale, per cui si prospetta l’investitura a vicesindaca, nonostante la cautela nelle parole di Lagalla, che parla di «niente di definito». «È scontato che ci sia un tacito accordo con i partiti della coalizione – dice da par suo La Russa – Non c’è niente di ufficiale perché non vogliamo mettere paletti. È chiaro, però, che è veramente improbabile che non sia così». E sull’ex candidato dell’altra faccia del centrodestra, quella rappresentata da Forza Italia, Lega e autonomisti, che di recente ha unito le forze con Lagalla e i suoi, il vicepresidente del Senato non ha dubbi: «Ha fatto bene a scegliere la via dell’unità del centrodestra, di sicuro avrà un ruolo che sarà pari a quello di Varchi».
Nel dibattito non poteva rimanere fuori anche l’altro grande tema caro a Fratelli d’Italia, la ricandidatura di Nello Musumeci alle prossime elezioni regionali. Anche in questo caso alla cautela di Lagalla si oppone la fermezza di La Russa. «La mancata ricandidatura di Musumeci? È un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione, si tratta di un’opzione che non esiste. È stato bello vedere anche oggi il presidente e Lagalla insieme, pensiamo che sia il miglior candidato possibile, insieme a Musumeci per la presidenza della Regione, per la vittoria», dice il braccio destro di Giorgia Meloni. «Noi siamo sempre stati al fianco del presidente Musumeci – commenta Lagalla – È chiaro che alcuni partiti della coalizione che mi sostiene hanno espresso delle riserve in merito, affronteremo anche questo discorso, partendo comunque col favorire l’opzione di puntare al presidente uscente». «Con il nostro governo abbiamo avviato tante opere strategiche su Palermo – dice da par suo Musumeci – Spero di poterne tagliare il nastro al fianco di Lagalla».
Spazio anche alla recente bufera che ha investito il presidente dell’Assemblea regionale Gianfranco Miccichè, che in un’intervista al quotidiano La Stampa avrebbe definito Nello Musumeci «un fascista», fatto poi smentito dallo stesso coordinatore regionale di Forza Italia. «Non credo che Miccichè abbia però pronunciato quelle parole – replica Musumeci – Stiamo parlando del capo che ha quattro assessori nel mio governo. Contatterò La Stampa, perché non si possono manipolare così certe dichiarazioni». E a chi gli chiede se abbia ricevuto un messaggio da parte di Miccichè, il governatore risponde: «Ho controllato, non mi è arrivato niente». «È arrivato a me – replica La Russa – Mi ha anche chiamato. Non crediamo a queste cose. La sua riconferma a presidente dell’Ars? Decideranno gli elettori».
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