Comunali, FdI: «Pronti a presentare nostro candidato» Le ipotesi Varchi e Cannella, ma «niente esperimenti»

Le prime elezioni comunali del dopo Orlando a Palermo rappresentano un’occasione importante per il centrodestra, che nella mancanza del sindaco uscente vede un ostacolo in meno verso la poltrona più importante di palazzo delle Aquile. Tanti i nomi che si sono fatti finora, tra grandi ritorni e possibili sorprese, ma ancora niente di ufficiale e soprattutto nulla di condiviso. Nei partiti che andranno verosimilmente a comporre la coalizione, svetta la posizione di Fratelli d’Italia, con il partito di Giorgia Meloni che non nasconde l’intenzione di giocare un ruolo da primario nella corsa alla sindacatura, anche indicando il nome del candidato primo cittadino.

«A differenza di altre stagioni in cui la destra aveva una consistenza meno forte, oggi possiamo dire che dalla competizione nazionale usciamo praticamente come primo partito – dice a MeridioNews il coordinatore regionale per la Sicilia occidentale del partito Giampiero Cannella – Anche in Sicilia, con buona pace di Miccichè, siamo un partito che viaggia in doppia cifra. Lo riscontriamo nell’entusiasmo che riscontriamo durante le nostre iniziative per le Amministrative e per questo non avremo ruolo ancillare, ma siamo pronti a scendere in campo con una nostra candidatura». E quello di Cannella è proprio uno dei nomi che circolano nelle ultime ore come possibile sindaco proposto da FdI.

Lunga esperienza politica, già deputato nazionale e un passato da assessore in quota An della seconda giunta Cammarata, Cannella avrebbe i gradi per potere reggere la candidatura, così come quelli di Carolina Varchi, avvocata e deputata alla Camera, e di Giuseppe Milazzo, europarlamentare con un lungo curriculum tra i banchi di Ars e Comune, anche se sotto la bandiera di Forza Italia, il suo precedente partito. «Chiaro che prima del nome vogliamo stabilire un programma e un perimetro di coalizione – continua Cannella – perché la nostra proposta non può non essere incardinata sul centrodestra, con un’apertura a movimenti civici magari, ma nessun esperimento di mutazione genetica del centrodestra in stile Draghi. Sulla base di questo andiamo a scegliere».

Considerazioni nette che tuttavia non significano chiusura nei confronti di Roberto Lagalla, assessore regionale in quota centrista e nome che incontrerebbe il gradimento di Nello Musumeci, né a una collaborazione con Italia Viva. E proprio sul partito di Matteo Renzi commenta: «È una valutazione sulla quale si ragionerà. Ma se la coalizione sarà e rimarrà di centrodestra, se qualcuno vorrà sposare questo progetto, ben venga».

L’identikit del candidato? «Deve avere competenza, discontinuità rispetto al passato e capacità politica. Non può essere un candidato improvvisato, un candidato dell’ultimo momento. È chiaro che non ci sono soggetti buoni per tutte le stagioni. Bisogna – sottolinea – essere bravi nel trovare la sintesi giusta sul programma e incardinarla sul nome. Non stiamo ad aspettare, siamo pronti a dare il nostro contributo con una nostra proposta». Infine un passaggio sui rapporti con gli alleati della Lega: «I rapporti sono buoni, ho un canale molto fluido con il coordinatore Minardo, ci confrontiamo spesso».


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