Comunali a Termini, corsa a cinque per la poltrona di sindaco Tra vecchi nemici e nuovi amici, liste civiche e simboli mancati

È una corsa a cinque quella per la poltrona di sindaco in vista delle prossime amministrative dell’11 giugno a Termini Imerese. A sfidarsi in uno dei centri più grossi del Palermitano i candidati di Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia e altri tre sostenuti da liste civiche, anche se non sono esenti da appoggi più o meno palesi. Sono tante le vicende di rilievo che hanno attraversato la cittadina negli ultimi anni: dall’avvento di Blutec nel polo ex Fiat, dopo numerose trattative con diverse aziende per rilanciare l’area industriale, fino alle dimissioni dell’ex sindaco Salvatore Burrafato accusato anche di peculato e abuso d’ufficio per la vicenda legata all’utilizzo dell’auto blu comunale.  

Ma andiamo con ordine iniziando dal candidato del Movimento Cinque Stelle, Armando Di Liberto, medico. Tra le sue fila anche Giovanni Bova, 36 anni, consulente tecnico edile. Il 36enne durante le ultime consultazioni è risultato il primo dei non eletti. Francesco Giunta invece rappresenta la destra termitana. È appoggiato ufficialmente Fratelli d’Italia e Forza Italia, con tanto di simboli. Il candidato è sostenuto anche da Noi con Salvini in via ufficiosa, ma non più di tanto: assente il simbolo ma presente il responsabile del partito termitano che si candida nelle sue liste al Consiglio comunale.

Pietro Sorce, cinquantacinquenne avvocato, è appoggiato da tre liste civiche ma a sostenerlo ci sarebbe anche il senatore Lumia del Pd. Inoltre pare che si porterà dietro anche una parte di elettorato di destra che simpatizza per lui. Anche Pippo Preti si presenta con tre liste civiche ma fino a qualche tempo fa era schierato nelle fila dei Coraggiosi. Non si sa perché Fabrizio Ferrandelli non si sia schierato ufficialmente, con il proprio simbolo: a luglio dello scorso anno Preti ha anche aperto la sede dei Coraggiosi termitani.  Il candidato pare sia appoggiato da una parte di ex consiglieri ed ex assessori dell’ex sindaco Burrafato. Per quanto concerne l’area dell’ex primo cittadino il consenso, secondo indiscrezioni, sembra si sia diviso in tre parti: una appoggerebbe Preti, una Sorce e una Giunta. 

Vincenzo Fasone, professore alla Kore di Enna, è appoggiato principalmente dall’associazionismo termitano. Un particolare curioso riguarda il fatto che Fasone ha designato come vicesindaco Agostino Moscato, l’ex sfidante di Salvatore Burrafato alle ultime consultazioni comunali dove si è deciso tutto al ballottaggio. Fasone fu assessore al Bilancio proprio nella ex amministrazione, criticata duramente da Moscato quando il Comune ha sforato il Patto di Stabilità. Oggi invece si ritrova al suo fianco come possibile braccio destro


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