Gerani rossi per non dimenticare chi ha perso la vita quel 23 maggio del 1992 a Capaci. A piantare i fiori saranno in tanti. Da Tina Montinaro, moglie di Antonio capo scorta del giudice Falcone ad Antonino Alletto, Vittorio Costantini e Giovanni Assenzio, rispettivamente segretario generale, nazionale e provinciale di MP (Movimento Poliziotti Democratici e Riformisti)
Commemorazione strage di Capaci Tappeto di fiori in giardino ‘Quarto Savona 15’
Un tappeto di gerani rossi per non dimenticare gli agenti di polizia che hanno perso la vita nella strage di Capaci. A piantare i fiori nel giardino della memoria Quarto Savona 15, sul tratto dell’autostrada A29, sabato 23 maggio alle ore 16.00 saranno in tanti. Da Tina Montinaro, moglie di Antonio capo scorta del giudice Giovanni Falcone, e presidente dell’Associazione Quarto Savona 15, ad Antonino Alletto, Vittorio Costantini e Giovanni Assenzio, rispettivamente segretario generale, nazionale e provinciale di MP (Movimento Poliziotti Democratici e Riformisti) che hanno voluto donare 100 piante di gerani per ricordare i colleghi Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Insieme a loro, anche Nico Gozzo, procuratore generale di Palermo, cento motociclisti della Polizia di Stato che, poco prima dell’orario della strage, terranno i motori accesi per 10 minuti, il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna, e i bambini delle scuole elementari e medie. A rendere omaggio agli agenti di scorta l’attore Vincenzo Crivello che leggerà alcuni brani tratti dal libro Nome in codice: Quarto Savona 15, di Alessandro Chiolo e Gaetano Curreri che canterà Per la bandiera, brano scritto in occasione della strage di Capaci. «Abbiamo deciso – dice Tina Montinaro – di rimboccarci le maniche e di sistemare da soli il giardino. Da anni aspetto che ci sia un intervento di recupero da parte delle Istituzioni ma, a parte le promesse in prossimità della cerimonia di commemorazione, ad oggi non ho visto altro. Non abbiamo, dunque, più voglia di sentire strumentalizzare i nostri morti».
Dello stesso parere Antonino Alletto, segretario generale di MP: «I nostri colleghi non li abbiamo mai dimenticati. Antonio, Rocco e Vito erano persone come noi, con un senso del dovere e del rispetto verso le Istituzioni altissimo, mi auguro che questo giardino possa sempre di più colorarsi di fiori, di speranza e di vita. Un luogo che deve diventare memoria storica per le future generazioni». Sempre nella giornata di sabato saranno poste all’interno del giardino delle vele che reggeranno le gigantografie dei tre agenti assassinati. Alle 17.58 il momento più solenne con le note de Il silenzio, a seguire la celebrazione della messa ed una fiaccolata per non dimenticare.