Due i filoni dai quali potrebbero arrivare pene severe per il club rossazzurro, accusato di avere comprato cinque partite per ottenere la salvezza e fare parte di un giro di scommesse. L'indagine, portata a termine dalla giustizia ordinaria, presto passerà anche in mano alla giustizia sportiva
Combine Catania, rischio retrocessione Carcere fino a nove anni per i dirigenti
L’accusa mossa dagli investigatori è di associazione a delinquere finalizzata alle frodi sportive. In parole povere, avrebbero comprato cinque partite dello scorso campionato di serie B per aiutare la squadra a raggiungere la salvezza. Sarebbero inoltre coinvolti in un giro di scommesse sulle stesse partite segnalate. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno sono stati posti ai domiciliari i due dirigenti di punta del Calcio Catania: il presidente Antonino Pulvirenti e l’amministratore delegato Pablo Cosentino, solo da poche ore atterrato a Catania dopo avere trascorso le vacanze a Miami. Sottoposto alla stessa misura cautelare anche l’ex direttore sportivo, Daniele Delli Carri, che di recente aveva risolto il contratto con la società.
Il video che ritrae il presidente Pulvirenti scortato dagli agenti fuori dalla questura di Catania, infilato dentro un’auto civetta e portato via con la scorta di una pantera è un colpo durissimo per l’immagine della società. Uno ancora più duro potrebbe arrivare se le accuse degli investigatori fossero confermate. In questo caso vanno considerati due filoni: quello della giustizia ordinaria e quello della giustizia sportiva. Per ora è stata la magistratura a muoversi. Secondo prassi, toccherà alla procura della Figc (Federazione italiana gioco calcio) chiedere i fascicoli per fare partire un’inchiesta sportiva.
Secondo il codice penale, per il reato di frode in competizioni sportive si rischia la reclusione da due a sei anni più una multa che va da mille a quattromila euro «per chiunque offra o prometta denaro o altra utilità o vantaggio a taluno dei partecipanti a una competizione sportiva organizzata da enti sportivi riconosciuti dallo Stato e dalle associazioni ad essi aderenti, al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione». È scritto così nel decreto legge approvato dalla Camera nel 2014 che ha inasprito le pene su questo reato. Inoltre, se il risultato della competizione «fosse influente ai fini dello svolgimento di concorsi, pronostici e scommesse regolarmente esercitati, la pena della reclusione è aumentata fino alla metà, e si applica una multa da diecimila a centomila euro».
Sotto il profilo sportivo, «i competenti organi di giustizia sportiva effettueranno gli accertamenti relativi ai fatti di illecito sportivo (eventuali azioni per alterare lo svolgimento o il risultato di una gara, ndr)», dice a MeridioNews l’avvocata specializzata in diritto sportivo Ornella Desireé Bellia. Qualora la responsabilità diretta del Catania fosse accertata, «il rischio potrebbe essere la retrocessione della squadra. Le sanzioni possono inoltre essere aggravate in presenza di particolari circostanze». Nello specifico dei dirigenti coinvolti, «Pulvirenti e Cosentino rischiano l’inibizione o la sospensione dalla Federazione fino a tre anni più una multa da stabilire a seconda della gravità dei fatti accertati».