«Correggere il risultato elettorale nel senso che la prima dei non eletti della lista Movimento 5 stelle nella provincia di Catania non è Martina Ardizzone bensì Erminia Lidia Adorno». Questo quanto riportato da una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia in merito a un ricorso presentato da Adorno. Oggetto del contendere lo scranno da deputata all’Assemblea regionale siciliana dopo le elezioni del 25 settembre 2022. Ardizzone, originaria di Paternò, era risultata la prima dei non eletti tra i pentastellati salvo poi subentrare a palazzo dei Normanni al posto di Nuccio Di Paola che aveva optato per il seggio di Caltanissetta. I giudici però, come indicato da Live Sicilia, hanno ribaltato la decisione dell’ufficio circoscrizionale etneo stabilendo che i voti di Adorno sono 1854 e non 1841 come riportato al termine della competizione elettorale. Grazie a questa correzione la candidata, che in passato ha corso anche a sindaca di Catania ed è stata consigliera comunale nel capoluogo etneo, supera Ardizzone per cinque preferenze. I giudici, come si legge nei documenti firmati dal presidente Ermanno de Francisco, Antimo Prosperi e Giuseppe Chinè, hanno condannato l’Ars al pagamento del doppio grado di giudizio in sede amministrativa stabilendo di liquidare, in favore di Adorno, la somma di ottomila euro.
Gli avvocati Michele Giorgianni e Salvatore Neri, raggiunti telefonicamente da MeridioNews hanno commentato esprimendo «una grandissima soddisfazione per una sentenza che fa giustizia e fa emergere la volontà del corpo elettorale che aveva votato Adorno come deputata regionale. Questa sentenza è il frutto del grandissimo lavoro fatto in sinergia degli avvocati della DGN legal & Consulting che si è occupato della vicenda e della grande fiducia che ci ha accordato l’onorevole Adorno durante i lunghissimi anni di battaglia giudiziaria».
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