Presentata la nuova direzione siciliana di Fare per fermare il declino che sarà coordinata dalla dirigente palermitana. Duro il giudizio sulla politica attuata dal presidente dell'Ars: «Con l'immobilismo non si va da nessuna parte», afferma. Ad intervenire al meeting anche Nicola Bono, direttore nazionale del movimento, e Carlo Palazzo, coordinatore della provincia etnea che ha analizzato la situazione cittadina
Claudia Serio presidente regionale di Fare Bocciato Crocetta, Bianco sotto esame
Fare per fermare il declino presenta nella città di Catania il nuovo organo di direzione della regione Sicilia, coordinato da Claudia Serio. A intervenire insieme alla dirigente di origine palermitana sono stati l’onorevole Nicola Bono, direttore nazionale del movimento con compiti di organizzazione e il responsabile della provincia etnea Carlo Palazzo. Una cinquantina di tesserati e curiosi hanno ascoltato i loro interventi orientati a fornire un quadro riassuntivo delle attuali condizioni della politica su scala nazionale, regionale e locale con particolare attenzione alle eventuali soluzioni attuabili in ciascun campo.
Interrogata sull’orientamento della politica regionale Claudia Serio non risparmia una totale bocciatura nei confronti dell’operato del governatore Rosario Crocetta e spiega: «Sebbene io sia stata una sua elettrice, ho presto notato l’inesperienza di alcuni componenti della giunta e una condizione di stasi e di continuità con le precedenti amministrazioni. È certo che con l’immobilismo non si va da nessuna parte». Le soluzioni che propone Serio «partono dalla volontà di tagliare gli sprechi, il numero dei parlamentari e – continua – aumentare il sostegno alle fasce più deboli con un pensiero particolare rivolto ai programmi di formazione professionale». La presentazione del nuovo direttivo ha inoltre fornito ai dirigenti l’occasione per trattare alcuni dei punti chiave del manifesto di idee lanciato nel 2012 in occasione delle elezioni politiche. Fermare il debito e l’aumento delle tasse, combattere la corruzione, rinvigorire la concorrenza, allargare i sussidi di disoccupazione, velocizzare la giustizia e puntare sul merito.
Alla volontà di procedere in maniera nuova e costruttiva fuori dalle «logiche di balletto politico» menzionate in apertura da Nicola Bono, aderisce anche Carlo Palazzo il quale, pensando alla provincia etnea, propone di «puntare sul potenziamento del turismo e dei collegamenti che devono essere adeguati alla posizione strategica della città di Catania». Il suo giudizio nei confronti dell’amministrazione di Enzo Bianco non è però negativo e afferma: «E’ evidente che qualcosa si stia muovendo ma bisogna continuare il processo di miglioramento e lo sviluppo della qualità di alcuni siti, magari con l’ausilio degli imprenditori». Palazzo non nasconde l’interesse e l’impegno del partito nel voler fare rete per favorire la nascita di comitati che si dovranno fare carico di studiare le esigenze delle città e portarle avanti con il sostegno delle direzioni regionali e nazionali, a Catania come in altre città del territorio italiane.
A commentare lo scenario politico nazionale è invece Nicola Bono, ex presidente della provincia di Siracusa, secondo il quale è in corso «una crisi della democrazia, dell’economia, dell’ordine pubblico e delle possibilità di occupazione per i giovani». Non risparmiando un’anticipazione: «Fare correrà alle elezioni europee con Scelta civica a sostegno della candidatura di Guy Verhofstadt a presidente della Commissione».