Sulla messa in vendita dei locali che ospitano, non si sa ancora per quanto, il circolo Unione che fu di Leonardo Sciascia a Racalmuto, si sono spese tante parole. L’appello per salvare un baluardo culturale, che al di là di Sciascia anima la vita del piccolo centro dell’Agrigentino da oltre un secolo, sembra tuttavia avere […]
Racalmuto, trattativa aperta per salvare il circolo di Sciascia. Il presidente: «La soprintendenza valuterà se apporre il vincolo»
Sulla messa in vendita dei locali che ospitano, non si sa ancora per quanto, il circolo Unione che fu di Leonardo Sciascia a Racalmuto, si sono spese tante parole. L’appello per salvare un baluardo culturale, che al di là di Sciascia anima la vita del piccolo centro dell’Agrigentino da oltre un secolo, sembra tuttavia avere raggiunto parte del suo obiettivo. Adesso anche le istituzioni sono a conoscenza del problema e persino Renato Schifani, su impulso di alcuni suoi assessori, si è iniziato a muovere. «So che ci sono delle interlocuzioni. Nel dettaglio, però, non so se i tempi siano maturi per una risoluzione», dice a MeridioNews il giornalista Felice Cavallaro, direttore della Strada degli scrittori, colui che per primo ha lanciato l’allarme. «Si tratta di un circolo in un paese che si svuota, che viene frequentato soprattutto dai soci che abitano lì e che hanno una certa età. Però, grazie al presidente Salvatore Picone, si riescono a coinvolgere anche giovani che abitano Racalmuto e altri che tornano in paese nel fine settimana».
La controparte della trattativa è Unicredit, proprietaria dell’immobile, che tuttora concede i locali al circolo per una cifra simbolica, ma che all’improvviso ha preso la decisione di mettere in vendita l’immobile. Cosa che non offre nessuna garanzia per la sopravvivenza del circolo di conversazione tanto caro a Sciascia. «Dopo gli interventi che ci sono stati a tutti i livelli, siamo stati contattati dalla Sovrintendenza, perché sono interessati a vedere il circolo e capire se ci sono i presupposti per vincolare il luogo – spiega a MeridioNews Picone – Per il resto, non ci sono novità. La prossima settimana cercherò di contattare Unicredit per capire qual è la situazione. C’era una trattativa in corso da mesi e loro avevano fissato il prezzo. Stava a noi fare un’offerta – riferisce il presidente del circolo – Dopo il clamore mediatico, la trattativa ha un po’ rallentato, ma nei prossimi giorni riprenderà per capire se ci sono delle possibilità di avere il locale a condizioni favorevoli».
Ci sono 60 soci che, quasi quotidianamente, si incontrano al circolo dove si organizzano anche molte iniziative culturali: dalle presentazione di libri alle discussioni con l’autore fino a mostre e attività ricreative. «Dopo la pandemia, il rituale di incontrarsi lì, leggere il giornale, chiacchierare è venuto un po’ meno – continua Picone – Ora i soci hanno un altro mondo a disposizione. C’è però un gruppo di giovani soci tra i 25 e i 30 anni che lo frequenta la sera. Per noi è una luce accesa nel buio di una piazza vuota». Ed è con questa speranza che si guarda al futuro. «Stiamo programmando diverse iniziative per il centenario di Camilleri, stiamo pensando a un’iniziativa legata alla diffusione della lettura in cui regaleremo dei libri. Vorremmo fare incontri con le scuole – racconta il presidente del circolo – per raccontare personaggi illustri del nostro paese, non solo Sciascia. E un programma con iniziative di respiro anche più regionale, vorremmo dire la nostra sull’importanza di questi luoghi anche nell’ambito di Agrigento capitale della cultura».
Insomma, il circolo Unione è tutt’altro che morto. «Quello che però ci siamo detti – aggiunge Picone – è che noi da soli un luogo del genere possiamo comprarlo, ma la memoria di Sciascia non può appartenere solo a 60 persone». Per questo, contano molto nell’intervento delle istituzioni. «Con Unicredit abbiamo avuto finora un ottimo rapporto, mi auguro – conclude il presidente del circolo – che possano capire che non cerchiamo di salvare solo una stanza, ma cerchiamo di preservare una memoria».