Salvo Ferlito, in qualità di titolare dell'azienda Comer-costruzioni meridionali, avrebbe affidato in subappalto un lavoro a un'azienda confiscata a Cosa nostra senza informare gli amministratori giudiziari. La procura etnea ha avanzato la richiesta di procedere anche per due funzionari della Provincia che avrebbero dovuto vigilare sulle imprese impegnate nel cantiere
Chiesto rinvio a giudizio per il presidente dell’Ance Sicilia L’accusa: truffa e agevolazione di associazione mafiosa
Truffa, con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa. La procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente dell’Ance Sicilia, Salvo Ferlito. La notizia è stata rivelata dal quotidiano La Repubblica e confermata dagli uffici diretti dal procuratore Giovanni Salvi. Il referente dell’associazione dei costruttori interna a Confindustria, in qualità di titolare dell’azienda Comer-costruzioni meridionali, avrebbe fatto lavorare in subappalto un’azienda confiscata a Cosa nostra. Il contratto sarebbe stato assegnato senza informare gli amministratori giudiziari.
Oltre a Ferlito, nell’inchiesta sono coinvolti anche due funzionari della Provincia di Catania. L’ente, infatti, era titolare dell’appalto in questione, che prevedeva per il rifacimento di una strada nei pressi del Comune di Castel di Judica. Secondo i titolati del fascicolo – lo stesso procuratore capo Salvi e il sostituto della Direzione distrettuale antimafia Antonino Fanara – i due dipendenti provinciali avrebbero dovuto controllare le imprese impegnate nel cantiere, da qui l’accusa di mancato controllo nella concessione del subappalto.
La prima udienza della richiesta di rinvio a giudizio per i tre è stata rinviata a giugno per un difetto di notifica. Il giudice per le indagini preliminari è Rosa Alba Sammartino.