Tappa a Palermo per Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil è arrivato alle 10 al cinema Rouge et Noir per l’iniziativa Insieme per la Costituzione. La Cgil Palermo, alla presenza anche delle tante associazioni che hanno condiviso in questi anni le battaglie di cambiamento per la città, «vuole mettere al centro la piattaforma rivendicativa del […]
Foto di SLC CGIL Palermo
Maurizio Landini a Palermo. «Giovani in fuga dalla Sicilia, 190mila in meno in dieci anni»
Tappa a Palermo per Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil è arrivato alle 10 al cinema Rouge et Noir per l’iniziativa Insieme per la Costituzione. La Cgil Palermo, alla presenza anche delle tante associazioni che hanno condiviso in questi anni le battaglie di cambiamento per la città, «vuole mettere al centro la piattaforma rivendicativa del sindacato per la manifestazione del 7 ottobre a Roma e chiedere di applicare i principi della Costituzione per cambiare il Paese, mettendo al centro la persona, il lavoro, la giustizia sociale e legalità, la solidarietà, la pace, la salute, l’ambiente e la cultura».
«Se si vuole governare senza il confronto con lavoratori i dipendenti e i pensionati, che tengono in piedi il Paese, significa mettere in discussione i principi fondamentali della Costituzione», spiega segretario a margine dell’iniziativa. «I tavoli che ci sono stati finora con il governo sono finti e non servono a nulla, perché l’esecutivo non ha la volontà di aprire una trattativa per adesso luce non l’ha avuta». «Siamo stati ai tavoli sulle pensioni, ma sono finti – aggiunge – non si è discusso di nulla. Non si stanno mettendo risorse. Anche su sanità e sicurezza mancano gli stanziamenti e si continua a morire. Sul fisco il governo ha fatto votare il parlamento con una legge delega e non ha aperto una trattativa con i sindacati che chiedono il rinnovo dei contratti».
«Non siamo un sindacato delle opposizioni, ma ci rivolgiamo a tutte le forze politiche. Il precariato non è stato creato da questo governo, e se dico basta a leggi balorde, penso alle leggi fatte negli ultimi vent’anni. Sia i governi di destra sia i governi di sinistra hanno allargato la precarietà: il risultato è che i giovani se ne vanno e il nostro sistema industriale non è all’altezza dei sistemi industriali di altri paese». Parole che erano state precedute da quelle pronunciate dal segretario generale Cgil Palermo, Mario Ridulfo, aprendo i lavori dell’iniziativa. «In dieci anni, dal 2013 al 2023, i siciliani più giovani, quelli cioè dai 15 ai 34 anni, sono diminuiti del 15 per cento (mentre la media nazionale è del 7 per cento, in sostanza quasi un milione di persone). Sono 190mila i giovani siciliani andati via, oltre 50mila da Palermo. Una vera e propria fuga di persone, andate via e mai più tornate».