Cga: il tetto retributivo dei Dirigenti della Regione siciliana non può essere inferiore a quello dei Dirigenti dello Stato

LA LEGGE CHE HA FISSATO IN 160 MILA EURO L’INDENNITA’ DEL PERSONALE DIRIGENTE VIOLA L’ARTICOLO 14 DELLO STATUTO: E DUNQUE E’ INCOSTITUZIONALE. COME HA FATTO L’UFFICIO DEL COMMISSARIO DELLO STATO A NON ACCORGERSENE?

di Massimo Greco

Se qualcuno nutriva ancora dubbi sulla qualità del legislatore regionale, l’ennesima “tirata d’orecchie” operata dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) spazza definitivamente ogni ipotesi dubitativa. Dopo la sostanziale bocciatura dei Commissari straordinari delle soppresse Province regionali e della chiusura interpretativa sui condoni edilizi in aree gravate da vincoli paesaggistici, il Cga censura anche l’operato del legislatore regionale che ha recentemente fissato in 160 mila euro il tetto massimo per la retribuzione dei Dirigenti dell’Amministrazione regionale.

Il Presidente della Regione, all’indomani della pubblicazione dell’art. 13, della legge regionale 11 giugno 2014, n. 13, attraverso il quale viene stabilito il citato limite per il triennio 2014/2016, pone al Cga due interrogativi così sintetizzati:

A) se il legislatore abbia voluto esclusivamente riferirsi ai Dirigenti dipendenti di ruolo dell’Amministrazione regionale e non anche ai Dirigenti generali esterni alla detta amministrazione;

B) se, nel caso in cui anche ai Dirigenti esterni dovesse ritenersi applicabile il tetto massimo di retribuzione di 160.000 euro annui, in ipotesi di conseguente modifica unilaterale del contratto con la sostituzione dell’importo pattuito con quello fissato dalla legge successiva alla stipula del contratto, possano derivare azioni a tutela dell’affidamento ingenerato nel contraente dirigente generale al momento della legittima stipula del contratto e della correlata consensuale determinazione del compenso, con eventuali conseguenti profili risarcitori.

Il Presidente della Regione Rosario Crocetta, ormai ospite fisso nel “l’Arena” di Giletti, nella quale non lesina proclami ed iniziative governative “ad effetto”, se da una parte (quella mediatica) fremeva nell’annunciare la fissazione per legge regionale del tetto retributivo dei dirigenti della Regione in 160 mila euro rispetto a quello di 240 mila euro individuato dallo Stato con il decreto legge 24 aprile 2014 n. 66, dall’altra (quella istituzionale), si premurava di formulare uno specifico quesito al Cga per prevenire, ovvero, per limitare i danni che la Regione avrebbe verosimilmente patito a seguito degli annunciati ricorsi avverso una decisione unilaterale, ancorché coperta legislativamente, di ridurre il tetto massimo retributivo anche a quei Dirigenti contrattualizzati prima della pubblicazione della novella legge.

Non l’avesse mai fatto! L’autorevole organo di Giustizia amministrativa, riunitosi in adunanza plenaria il 02/09/2014, mentre risponde positivamente in ordine all’estensione di detto tetto retributivo anche ai Dirigenti esterni alla Regione individuati e contrattualizzati ex art. 19, comma 6, del D.Lgs. n. 165/2001, prospetta uno scenario d’incostituzionalità della norma regionale non solo per quei contratti sottoscritti prima della pubblicazione della legge regionale, ma anche per quelli sottoscritti successivamente alla legge per manifesta violazione dell’art. 14, comma 1, lettera q) dello Statuto della Regione siciliana, il quale dispone, con norma avente rango costituzionale nella gerarchia delle fonti, una garanzia a tutela del personale dipendente dalla Regione il cui stato giuridico ed economico non può essere “in ogni caso inferiore a quello del personale dello Stato”.

Corollario di queste argomentazioni è che anche una futura clausola contrattuale che contenga un limite retributivo inferiore a quello previsto per i dipendenti pubblici dello Stato sarebbe nulla per violazione di norma imperativa, peraltro di rango costituzionale. In tale contesto i giudici del Cga, nel parere in questione, si spingono ancora oltre, consigliando al Presidente della Regione di remunerare a rialzo i contrattualizzati Dirigenti senza tenere conto del tetto retributivo fissato dalla norma regionale in attesa che la Corte Costituzionale faccia chiarezza sulla questione.

Ma, ad onore del vero, su questa vicenda gli sconfitti non sono solo nei palazzi della Regione siciliana, ma anche in Piazza Principe di Camporeale di Palermo, cioè presso l’Ufficio del Commissario dello Stato che, ancora una volta, omette di impugnare norme dell’Ars così manifestamente incostituzionali. Anche per questo motivo, aspettiamo con ansia il verdetto della Corte Costituzionale, atteso per le prossime ore, che sancirà, inequivocabilmente, la non conformità a Costituzione dell’ambigua figura del Commissario dello Stato per la Regione siciliana.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]