Il Carroccio e il principale uomo di fiducia di Berlusconi in Sicilia hanno chiuso l'accordo sulla designazione della parlamentare siracusana come candidata presidente della Regione. Una mossa che potrebbe spegnere qualsiasi speranza di Musumeci
Centrodestra, Lega dice sì a Forza Italia e Prestigiacomo Miccichè: «Ringrazio Minardo». Adesso FdI è all’angolo
La mossa che potrebbe mettere all’angolo Giorgia Meloni e soprattutto le velleità di Nello Musumeci per un improbabile bis a palazzo d’Orleans è arrivata questo pomeriggio. Lega e Forza Italia hanno raggiunto la convergenza con i primi che si sono detti disponibili a sostenere la candidatura a presidente di un esponente azzurro. Un accordo che ha visto protagonista il segretario regionale e i vertici nazionali del Carroccio. «Ringrazio Nino Minardo per la disponibilità mostrata nei confronti di un candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione siciliana, che ci consente di uscire dall’impasse», commenta Gianfranco Miccichè. Il commissario forzista in Sicilia, negli ultimi giorni, aveva ufficialmente ritirato qualsiasi veto nei confronti di un Musumeci bis, ma la sortita era apparsa comunque funzionale a trovare la quadra all’interno della coalizione. Miccichè, infatti, da settimane sponsorizza il nome di Stefania Prestigiacomo. «La nostra candidata è la persona migliore per sfidare i mille problemi atavici di questa Regione e per gestire con intelligenza ed equilibrio i rapporti con tutti i partiti dell’alleanza», rilancia oggi Miccichè.
Inevitabile ragionare su quanto abbiano inciso negli appoggi su scala locale anche le valutazioni che verranno fatte a livello nazionale. Il 25 settembre, infatti, sarà il giorno in cui i siciliani eleggeranno il nuovo presidente della Regione ma anche quello in cui verrà rinnovato il parlamento nazionale, dove le tre principali forze di centrodestra si presenteranno compatte, con Fratelli d’Italia, in tal senso, a vestire i panni di favorito per quanto riguarda il numero di consensi e, dunque, possibilità di indicare il futuro presidente del Consiglio dei ministri. Nei giorni scorso la Lega e gli autonomisti, che in Sicilia sono federati al Carroccio, avevano messo in campo alcuni possibili nomi: dallo stesso Minardo all’ex assessore regionale Massimo Russo, fino al senatore Alessandro Pagano. Rosa che però ha subito perso i petali a favore di Forza Italia. Adesso resta da vedere se dall’area meloniana – e su tutti Musumeci – arriverà la presa d’atto. E se sì, se sarà indolore.