Una festa/evento all’insegna della cultura dell’inclusione che ha avuto come obiettivo l’autofinanziamento della sede catanese del centro Astalli, realtà che conta circa 80 volontari e che da 22 anni è impegnata in attività utili ad accompagnare, servire e difendere i diritti dei migranti. Il centro, che fa parte del servizio dei Gesuiti, è inserito nella rete […]
Centro Astalli Catania, storie di integrazione, musica e cena senegalese per sostenere le attività
Una festa/evento all’insegna della cultura dell’inclusione che ha avuto come obiettivo l’autofinanziamento della sede catanese del centro Astalli, realtà che conta circa 80 volontari e che da 22 anni è impegnata in attività utili ad accompagnare, servire e difendere i diritti dei migranti. Il centro, che fa parte del servizio dei Gesuiti, è inserito nella rete territoriale nazionale che, a livello centrale, ha iniziato le proprie attività nel 1981, nella sede di via degli Astalli a Roma.
La serata di raccolta fondi è stata organizzata nella cornice del centro Zo di piazzale Asia. Tra i momenti quello dal titolo Stasera parlo io, storie di integrazione e inclusione. Protagonisti Yero Mamadoue Diallo, 19enne della Guinea e studente dell’istituto alberghiero, Ibrahima Diallo, 22 anni, arrivato in Italia per studiare e ormai prossimo alla laurea in Ingegneria informatica. Con loro anche Binta, mamma senegalese di quattro figli andata via dall’Africa per raggiungere il marito. Tre protagonisti con storie ed esperienze di vita diverse ma uniti dall’avere beneficiato del supporto del centro Astalli.
All’evento, moderato dalla giornalista di MeridioNews – quotidiano online del gruppo editoriale Rmb, Claudia Campese ha partecipato anche la professoressa Lorena Bucolo, docente del liceo Ettore Majorana di San Giovanni La Punta. Al termine del confronto, aperto dalle parole del presidente del centro Astalli Catania Riccardo Campochiaro, una cena tipica senegalese con musica dal vivo.