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Catania-Siracusa 1-0: chi sale e chi scende Manneh velocissimo, ma Ripa sbaglia troppo
Il Catania torna alla vittoria, cancellando la sconfitta di Monopoli e gettandosi alle spalle due settimane di tensioni e polemiche: lo fa con uno dei suoi uomini simbolo, quel Davis Curiale che oggi ha messo a segno il suo decimo gol stagionale a soli tre minuti dal suo ingresso. Funziona il tridente leggero della ripresa, con Di Grazia e soprattutto Manneh che fanno vedere le streghe alla difesa aretusea: in difesa, prestazione rocciosa del solito Bogdan. Male invece Ripa: troppe le occasioni sbagliate, rinviato il suo primo gol casalingo in campionato.
Top
Curiale: rientrato in gruppo solo nella seduta d’allenamento pomeridiana del giovedì, il numero 11 rossazzurro ci mette tre giri d’orologio per far comprendere la sua imprescindibilità nella manovra offensiva catanese. Lo fa concludendo alla grande un delizioso assist no-look di Lodi, superando Tomei in uscita con un preciso tocco a scavalcarlo. Il bomber, dopo qualche settimana d’appannamento, è tornato.
Manneh: il giovane prodotto della primavera rossazzurra entra benissimo in partita, mostrando ancora una volta al pubblico del Massimino le sue grandi doti. Velocità devastante per il numero 19 rossazzurro, che mette in ambasce il terzino avversario Liotti. Bravo anche a ripiegare difensivamente, mostrando tempismo e generosità. Prospetto interessantissimo.
Bogdan: il numero 26 del Catania torna ad essere la roccia che conosciamo. Grande tempismo in tutti i suoi interventi, mai un’uscita scomposta, mostrando sempre la sicurezza di un veterano anche nelle situazioni più difficili. È uno dei pezzi pregiati di questo Catania.
Flop
Ripa: occasione sprecata per il numero 29 degli etnei. Un Curiale non al meglio convince Lucarelli a lanciarlo in attacco accanto a Barisic, ma i risultati non sono incoraggianti. Ripa corre e si sbatte con grande generosità, ma spreca due palle gol grandi come una casa, mostrando scarsa freddezza: elemento che, per un bomber, non dovrebbe mancare mai.
Semenzato: non è la peggiore prova messa in scena dal terzino destro ex Bassano e Pordenone, ma questo giocatore rimane ancora lontano parente di quello ammirato nelle scorse stagioni in Veneto. Ha bisogno di fiducia e minutaggio, probabile che di qui alla fine possa migliorare le sue prestazioni.
Mazzarani: le partite del numero 32 rossazzurro vanno sempre a sprazzi. Alterna grandi cose a momenti di buio prolungato, in cui la sua assenza in mezzo al campo si fa sentire. Proprio per questo, forse, fa le cose migliori quando entra a partita in corso: non raggiunge la sufficienza.