Catania, sequestrati canili con oltre mille cani colpiti da Leismaniosi

ERANO GESTITI DALLA SOCIETA’ NOVAENTRA. DI QUESTA STORIA IL NOSTRO GIORNALE SI E’ GIA’ OCCUPATO.

di Ignazio De Luca

Nel novembre 2013 su questa stessa Testata abbiamo scritto dell’appalto in convenzione che il Comune di Catania ha stipulato per il 2013/2014 per un milione e duecentomila euro con la NovaEntra. Elencavamo tutta una serie di stranezze ‘appaltizie’ e provvedimenti autorizzatori e concessori molto, ma molto liberali…

Nella tarda serata di ieri, 16 aprile, la task force del Ministero della Salute, dopo aver effettuato i controlli sui canili della NovaEntra, in convenzione coi Comuni di Catania, Adrano, Misterbianco, Biancavilla, S. Maria di Licodia, ha chiesto e ottenuto dal magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Catania il sequestro dei canili gestiti dalla NovaEntra. (Foto sopra, a sinistra, tratta da essepress.com)

Il sequestro viene motivato dalla task force del Ministero con le pessime condizioni di vivibilità riscontrate nei due canili che ospitano oltre 1000 cani quasi tutti colpiti da Leismaniosi.

Dalle sommarie informazioni di cui al momento disponiamo, possiamo certamente affermare che la “visita” della Task Force del Ministero era stata in qualche modo “sgamata” dai responsabili della NovaEntra, tanto che si sono fatti trovare tutti schierati indossando linde tute bianche, stile RIS, e con tutti i pozzetti, atti a contenere le carcasse dei cani morti, vuote e sterilizzate!

La ‘soffiata’ con l’avviso dell’imminente ispezione Ministeriale comunque non ha potuto evitare il provvedimento giudiziario. I cani, per i quali la NovaEntra solo col Comune di Catania aveva un appalto di 1.200.000,00 euro, per il 2013 /2014, sono stati affidati al Sindaco della città, Enzo Bianco, che dovrebbe avvalersi, per la gestione delle associazioni animaliste L’altra Zampa e La Lega del Cane.

In attesa di poter fornire maggiori particolari, vi riproponiamo l’inchiesta sulla NovaEntra, postata a novembre 2013 in queste colonne, riscontravamo, già allora, gravissime carenze sia amministrative, autorizzatorie che appaltizie

Appalti Comunali confezionati su misura? Questo ci chiedevamo nella nostra inchiesta! Alla direzione Ecologia e Ambiente di Catania i bandi sembrano preparati da ‘sarti’ che non sbagliano una misura… Non solo. Di norma, per motivazioni quasi ‘esoteriche’ a partecipare alle gare pare sia sempre una sola ditta con ribasso d’asta praticamente inesistente…

Nel verbale del 3 maggio 2012, a colpo d’occhio, notiamo l’assenza del Cig (Codice identificativo gara) senza il quale si consente alla ditta aggiudicataria di evadere, totalmente, la tassa dovuta all’autorità di vigilanza contratti( AVC) per essersi aggiudicata la gara.

Gara a trattativa privata “multipla” per il canile Comunale che viene aggiudicata all’unica società partecipante: l’associazione NovaEntra, con un ‘astronomico’ ribasso percentuale dello 0,1 (zero virgola uno per cento!). Ad un prezzo di € 2,4975, un monumentale affare di 225.000,00 euro.

Con altro bando a valere per il 2013 e fino al 31 dicembre 2014, per un minimo di 600 cani, con le stesse “geniali” caratteristiche del bando precedente, anche questa volta “in solitudine”, l’associazione Nova Entra si aggiudica, con ribasso percentuale quintuplicato rispetto al precedente, pari allo 0,05%, ovvero 2,587 euro (si noti nonostante il ribasso sia stato quintuplicato rispetto al precedente, il prezzo di aggiudicazione è più alto): un lucroso appalto di oltre un milione di euro .

La creatività della burocrazia comunale della Direzione Ecologia del Comune di Catania si supera in goliardia, allorché l’ufficio Ecologia addetto al controllo degli scarichi accerta che “lo scarico delle acque reflue di tipo domestico derivanti dai servizi igienici e delle acque di lavaggio dei box che ospitano gli animali sono risultate, all’analisi, assimilabili a quelle di origine domestica”.

Non siamo certi di capire per bene quanto leggiamo. Gli scarichi delle acque provenienti dai servizi igienici e le acque per il lavaggio dei box che ospitano non meno di 600 cani, sono “assimilabili a quelle di origine domestica”?

Come può, il laboratorio d’analisi, assimilare a quelle di origine domestica, le acque reflue provenienti dai box, dopo che sono stati puliti? Box che ospitano non meno di 600 cani.

Non viene sfiorato da nessuna perplessità il biologo che effettua le analisi? Magari la diagnostica strumentale starata? O la sostituzione del campione esaminato?

Un’ altra Direzione comunale, l’Urbanistica e gestione del Territorio, rilascerà, ad aprile 2012, una concessione edilizia in sanatoria per l’immobile di via Villa Flaminia, n. 68, un edificio a quattro elevazioni fuori terra destinato a civile abitazione, che la NovaEntra ha adibito a canile .

Decisamente la NovaEntra sarà stata baciata dalla fortuna! Non esiste Direzione dipartimentale comunale dove le sue variegate richieste autorizzatorie non trovino accoglienza. Non si spiegherebbe altrimenti come avrebbe potuto, un’associazione privata, compiere un percorso burocratico variegato e complicato, come quello per la gestione di un canile Comunale, passando indenne attraverso ad almeno due direzioni Comunali, Ecologia ed Urbanistica, portando a termine quando si era prefissato. Una vera e propria impresa titanica.

Magari, a ben vedere, miracoli e Titáni hanno poco a che fare con quanto stiamo trattando. Solo un’imperdonabile svista dei burocrati comunali, che per la quantità delle loro retribuzioni annue pesano sulle casse comunali per milioni di euro, può spiegare che il fabbricato di via Villa Flaminia n. 68, con destinazione d’uso a civile abitazione, possa essere destinato a canile.

Dobbiamo precisare che la destinazione d’uso degli immobili è elemento rilevante e importantissimo. A secondo della destinazione d’uso, il proprietario avrà facoltà di utilizzarlo in un modo piuttosto che un altro. Se la destinazione d’uso è di civile abitazione, quel dato immobile si potrà adibire solo come unità abitativa. Se la destinazione d’uso è per attività commerciale, quel dato immobile si potrà adibire solo ed esclusivamente ad attività commerciale e mai è poi mai a civile abitazione. Un immobile che ricoveri e mantenga cani deve avere destinazione d’uso di attività commerciale.

Senza alcun dubbio se un immobile ha destinazione d’uso per civile abitazione, questa è preclusiva, ostativa e incompatibile per qualsiasi attività commerciale. A canile comunale non si può adibire a un edificio con destinazione d’uso di civile abitazione.

Per quanto esposto sopra è di tutta evidenza che il canile Municipale di Catania non sia in regola con la normativa concessoria e autorizzativa, eppure alla NovaEntra, il Comune corrisponde, illecitamente, milioni di euro di risorse pubbliche, evadendo, in qualche caso, con la responsabile complicità dei burocrati comunali, profumatamente pagati dai Catanesi, migliaia di euro di tasse dovute all’autorità vigilanza contratti (AVC) per l’aggiudicazione delle gare.

Come è possibile che nessuno dei burocrati – ripetiamo: profumatamente pagati – delle Direzioni competenti per il rilascio delle autorizzazioni non si accorgano che qualche carta ha le righe fuori posto? Può essere solo incompetenza? Può essere una svista? O c’è altro? Dobbiamo lamentare che, a distanza di 40 giorni dalla prima pubblicazione, tutto tace. Nessuno dell’amministrazione Bianco, ancora, ha ritenuto opportuno intervenire. Saranno distratti pure loro?

Foto di prima pagina tratta da bairo.info

 


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