Catania, gli trovano in casa un’arma e 500 grammi di cocaina: il blitz nato da una soffiata

Una soffiata ai poliziotti assicurava che in casa avrebbero trovato armi e droga. E così è stato quando il personale della Sezione antidroga della Squadra mobile di Catania ha effettuato un controllo in una abitazione di via La Marmora, nel quartiere San Leone. Perquisizione conclusa con l’arresto in flagranza di reato di C. P., 47 anni, nella cui disponibilità i poliziotti hanno trovato una pistola semiautomatica calibro 9 con matricola abrasa, munita di caricatore e 15 cartucce, oltre a sei involucri in plastica con un totale di circa 500 grammi di cocaina. Sequestrato il tutto, l’uomo è stato trasferito nel carcere di piazza Lanza. Adesso sono in corso le indagini per capire la provenienza della pistola e il suo eventuale utilizzo per commettere dei reati.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo