I fondi che il capoluogo etneo avrebbe potuto ottenere dalla Regione sarebbero serviti a evitare un rincaro del 18 per cento sulla tassa dei rifiuti che ancora aspetta, ormai da più di un mese, di essere votato in Consiglio comunale
«Catania perde i 20 milioni per scongiurare aumento Tari» Denuncia di Forza Italia dopo emendamento respinto all’Ars
«Per Catania oggi non è stato un bel risveglio. Purtroppo, a tarda notte, l’Ars ha respinto l’emendamento del governo regionale, messo a punto dal vicepresidente Gaetano Armao, che assegnava alla nostra città ben 20 milioni di euro per scongiurare l’aumento della Tari e affrontare al meglio l’emergenza rifiuti in città». A dare la notizia è un comunicato del coordinamento provinciale di Forza Italia. I fondi che il capoluogo etneo avrebbe potuto ottenere dalla Regione sarebbero serviti a evitare un rincaro del 18 per cento sulla tassa dei rifiuti che ancora aspetta, ormai da più di un mese, di essere votato in Consiglio comunale.
«A Palermo, la manovra congiunta fra l’ostruzionismo irresponsabile del Pd e dei grillini assieme ai franchi tiratori del voto segreto ha causato la bocciatura canagliesca di una norma che, invece, serviva a dare respiro al Comune di Catania e a proteggere le tasche dei catanesi dai rincari delle tariffe». Queste le parole con cui l’esito del voto sulle variazioni di bilancio a Palazzo dei Normanni è stato commentato dal commissario di Forza Italia Catania Marco Falcone, dai consiglieri comunali azzurri Giovanni Petralia e Dario Grasso e dall’assessore comunale Michele Cristaldi. «Noi di Forza Italia – proseguono gli esponenti azzurri – condanniamo questo grave atto di egoismo politico della sinistra e di tutte quelle forze che, nascondendosi dietro al voto segreto, antepongono il calcolo elettorale all’interesse concreto di Catania e dei catanesi. Preannunciamo fin da ora – concludono Falcone, Petralia, Grasso e Cristaldi – il nostro voto contrario a qualsiasi atto consiliare che scarichi sul portafogli dei catanesi il prezzo dell’irresponsabilità politica di qualcuno».