A Catania, fino al 31 ottobre, niente bevande da asporto in vetro e in lattina nelle ore notturne. Con un’ordinanza il sindaco Enrico Trantino ha disposto di vietare su tutto il territorio cittadino la vendita di bevande da asporto in contenitori di vetro e lattine dalle 22 alle 7. L’ordinanza dispone anche che in questa […]
Catania, fino al 31 ottobre nelle ore notturne niente bevande da asporto in vetro e in lattina
A Catania, fino al 31 ottobre, niente bevande da asporto in vetro e in lattina nelle ore notturne. Con un’ordinanza il sindaco Enrico Trantino ha disposto di vietare su tutto il territorio cittadino la vendita di bevande da asporto in contenitori di vetro e lattine dalle 22 alle 7. L’ordinanza dispone anche che in questa fascia oraria gli esercizi di vicinato non possano vendere bevande alcoliche. Per esercizio di vicinato s’intende un punto vendita al dettaglio che non supera una certa superficie di vendita, cioè la parte del negozio a cui ha accesso la clientela. Nei Comuni con meno di 10mila abitanti per essere considerato ‘esercizio di vicinato’ un negozio non deve avere una superficie superiore a 150 metri quadrati, in quelli con più di 10mila abitanti invece non deve avere una superficie superiore a 250 metri quadrati.
Nell’ordinanza del sindaco di Catania si legge che resta permessa la possibilità della «somministrazione ai tavoli di bevande in contenitori di vetro e lattine all’interno dei pubblici esercizi, nonché negli spazi esterni, di pertinenza dell’attività, legittimamente autorizzati con l’occupazione di suolo pubblico». Stando a quello che si legge nell’ordinanza – che è valida fino al 31 ottobre 2024 – il provvedimento nasce per «garantire l’ordine pubblico, l’incolumità e la sicurezza della collettività», anche perché «la vendita di bottiglie e il consumo da asporto di bevande in contenitori di vetro e lattine costituisce pericolo per Ia pubblica incolumità, in quanto detti contenitori possono essere considerati quali corpi contundenti in caso di risse». Nell’ordinanza si prende in considerazione anche «l’incremento del flusso turistico della movida nelle vie e piazze delle città».