Catania è la provincia più giovane, ricca e litigiosa  Al territorio etneo va il podio per tasso di natalità

La (quasi) provincia più giovane d’Italia, la più ricca della Sicilia, quella in cui si nasce e si muore di più sull’Isola e anche la città metropolitana più litigiosa. È questa la fotografia che viene fuori del territorio etneo dall’indagine del Sole24ore che, per il 29esimo anno consecutivo, analizza la situazione delle città italiane scegliendo di inquadrare la questione del benessere tramite 42 indicatori (riferiti all’ultimo anno trascorso) suddivisi in sei macro-aree: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e societàgiustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.

Nella graduatoria generale a livello regionale, la provincia catanese riesce a salire sul podio fermandosi al terzo posto dopo Ragusa (73) e Siracusa (82) con un 84esimo posto (salendo di nove postazioni rispetto all’anno precedente), seguita poi da Palermo (87), Trapani (89), Agrigento (93), Messina (96), Caltanissetta (100) ed Enna (102). La scalata è dovuta a un primo posto regionale (anche se 86esimo nazionale) nella categoria ricchezza e consumi che, però, più che per merito proprio sembra derivare dal demerito degli altri territori sull’Isola. Il capoluogo etneo, infatti, non eccelle nelle categorie che compongono la macro-area: 86esima per consumi (intesi come spesa media in beni durevoli per la famiglia), 104esima per depositi pro capite, 91esima per pil pro capite e 83esima per spesa pro capite per viaggi e turismo che la fanno essere comunque prima provincia tra le altre siciliane

Il capoluogo enteo è penultima a livello nazionale (fa peggio solo Roma) per quanto riguarda la macro-area giustizia e sicurezza. A farle meritare questa maglia nera, contribuiscono il penultimo posto nazionale per indice di litigiosità (calcolato in base al numero di cause iscritte ogni 100mila abitanti) e il terzultimo posto per furti di autovetture. Da tenere in considerazione, inoltre, il 98esimo posto (terzultimo regionale) per la durata dei processi; il 96esimo per rapine e il 67esimo per scippi e borseggi (in entrambe le classifiche delle siciliane fa peggio solo Palermo).

Per affari e lavoro il capoluogo etneo è 80esimo nella graduatoria italiana e terzo in quella regionale. Al 99esimo posto (terzo siciliano) per tasso di occupazione, 95esima (e terza in Sicilia) per tasso di disoccupazione giovanile. Seconda solo a Palermo per start up innovative (e 45esima rispetto alle città italiane), fa bene anche nella percentuale del gap retributivo di genere (differenza tra retribuzioni nette di uomini e donne) con un terzo posto isolano e 12esimo in Italia. Per la macro-area di ambiente e servizi si ferma in 89esima posizione nazionale che corrisponde, però, alla quinta a livello regionale: è della provincia etnea, infatti, l’ultima posizione in classifica per Ecosistema urbano (indice di Legambiente). Con il suo 54esimo posto è la quarta provincia in Sicilia per spesa sociale degli enti locali per abitante (minori, disabili e anziani), 89esima nell’indice delle smart city e 94esima per la speranza di vita alla nascita (seconda nell’Isola). Bene la 20esima posizione di Catania per il rischio idrogeologico che la mette all’ultimo posto tra le province siciliane. 

Seconda provincia dell’Isola (dopo Palermo) per demografia e società con un 36esimo posto nella classifica generale. È la seconda città metropolitana (dopo Napoli) più giovane d’Italia (calcolato sul tasso di natalità) e la seconda a livello regionale per tasso di fecondità calcolato in base al numero medio di figli per donna – (16esima a livello nazionale), ma è, allo stesso tempo, anche quarta per l’indice di vecchiaia (che viene calcolato misurando la differenza percentuale tra over 65 e abitanti dagli 0 ai 14 anni) e prima provincia siciliana per tasso di mortalità, con una 21esima posizione nazionale. 

La seconda provincia dell’Isola (dopo Messina) nella classifica generale su cultura e tempo libero con un 57esimo posto nazionale. Nello specifico, Catania è la prima provincia siciliana per numero di sale cinematografiche (37esima posizione nazionale), seconda (dopo la provincia peloritana) per numero di librerie ogni 100mila abitanti. Male per la permanenza media (per notti) nelle strutture ricettive in cui è la penultima provincia della Sicilia (95esima nazionale).


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