Nulla di nuovo sotto il cielo del Quirinale. Come vi abbiamo raccontato qui, Giorgio Napolitano, nello scegliere i 10 ‘badanti’ della democrazia (come li ha definiti Beppe Grillo) non solo ha scelto i soliti vecchi referenti della vecchia politica, ma si è ‘scordato’ anche di inserire una donna. Dimenticanza che non sfugge all’energica esponente di Grande Sud, Costanza Castello:

“Come donna impegnata in politica trovo raccapricciante quanto avvenuto con la nomina dei cosiddetti saggi. Napolitano non solo ha pericolosamente commissariato la democrazia italiana ma ha dimostrato in concreto che alle parole, e mi riferisco a quelle spese l’otto marzo del 2011 sulle donne, non sono seguite i fatti- afferma, in una nota, la coordinatrice nazionale dei club di Grande Sud – ricordando come, in occasione della festa della donna di due anni fa, il Capo dello Stato sottolineò la necessità di uno sforzo comune per raggiungere “una parità sostanziale” incidendo “essenzialmente sulla cultura diffusa: sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni fra i generi”.
“I bei discorsi – continua Castello –, se non sono accompagnati dai comportamenti sono solo un oceano di ipocrisia”.

I “dieci piccoli indiani” di Napolitano