Fa discutere l'immediato sostegno alla giunta Di Giacinto, attualmente ai domiciliari e sospeso dalla prefettura, da parte dei propri colleghi. Critico il deputato Luigi Sunseri: «La colpa è solo nostra, che continuiamo a dar fiducia a chi ci sta conducendo alla distruzione»
Casteldaccia e quella solidarietà al sindaco arrestato M5s: «La corruzione mette in pericolo la democrazia»
«Imbarazzante». È netto il giudizio di Luigi Sunseri, deputato regionale all’Ars per il M5s, in merito al sostegno che è arrivato con una nota ufficiale del Comune di Casteldaccia al sindaco Giovanni Di Giacinto e ad altre quattro persone, arrestate all’alba del 5 dicembre con l’accusa di aver creato un sistema di tangenti, attraverso affidamenti di incarichi o assunzioni di parenti e amici. Poco dopo l’azione dei carabinieri – che oltre il primo cittadino ha riguardato il vicesindaco Giuseppe Montesanto, l’assessore Marilena Tomasello, la funzionaria Rosalba Buglino e il geometra Salvatore Melino – già all’ora di pranzo del 5 dicembre il Comune di Casteldaccia aveva diffuso una nota.
«In questa triste giornata – si legge – il presidente del Consiglio, i consiglieri comunali e gli assessori, sgomenti e addolorati ribadiscono dove fosse necessario il massimo appoggio e l’incondizionata fiducia negli organi inquirenti, confidano nella più veloce risoluzione della vicenda cautelare che ha improvvisamente colpito il primo cittadino, gli assessori e il funzionario comunale. Nei loro confronti l’amministrazione e tutta la comunità di Casteldaccia, mortificata e addolorata, all’unisono esprimono grande sostegno morale e personale».
E mentre ieri la prefetta di Palermo Antonella De Miro ha sospeso dalle proprie cariche i tre esponenti della giunta – che attualmente si trovano agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione, abuso d’ufficio, falso materiale ed ideologico – sulla pagina Fb del Comune c’è già chi prende la distanza dalla nota. Come a dire che «tutta la comunità di Casteldaccia» non è forse così solidale.
«Ma state scherzando – scrive ad esempio Dario – Non dite niente e basta. Eventualmente si prendono le distanze». Per Sergio «dimettersi per rispetto della comunità di Casteldaccia è questione di dignità». C’è anche chi invece ribadisce la vicinanza alla giunta Di Giacinto. Giusi propone «silenzio in attesa della verità e rispetto per chi soffre», mentre Giuseppe è sicuro che le accuse mosse dalla procura di Termini Imerese sarebbero «calunnie infamanti che da qualche anno qualcuno per fini politici ha messo in giro».
In attesa dunque che i procedimenti giudiziari facciano il proprio corso, l’immediata solidarietà ai colleghi arrestati da parte dell’amministrazione di Casteldaccia innesca una più ampia riflessione di Luigi Sunseri. «Serve il coraggio di affermare -afferma il deputato pentastellato – che la corruzione mette in pericolo la democrazia, annienta il merito, calpesta la cittadinanza e i suoi diritti. E la colpa è solo nostra, che continuiamo a dar fiducia a chi ci sta conducendo alla distruzione».