Mano pesantissima in merito alle violenze che hanno segnato la gara dello scorso 6 gennaio. Ko 3-0 a tavolino, ammenda di 1000 euro e 4 gare a porte chiuse per il Castel di Judica. Squalifica record per il capitano della squadra Salvatore Palacino
Castel di Judica-Pedara, stangata del giudice sportivo Atleta fermato fino al 2024 per calci e pugni all’arbitro
Il referto del giovane arbitro Alberto Tilaro di Enna ha svelato la verità sui fatti che hanno portato alla sospensione della partita Castel di Judica-Pedara, valida per il girone E del campionato di seconda categoria. La squadra di casa, dopo l’incontro, aveva tentato di minimizzare gli eventi, descritti però con dovizia di particolari dal fischietto ennese. La stangata, per la società e il suo capitano Salvatore Palacino, è stata esemplare.
Il giudice sportivo, infatti, ha inflitto al Castel di Judica la punizione sportiva della gara perduta per 0-3, un’ammenda di 1000 euro e la squalifica del campo per quattro gare, da disputarsi a porte chiuse. «Al 24′ del secondo tempo – descrive il referto – il calciatore Palacino Salvatore, dopo essere stato espulso per proteste nei confronti dell’arbitro e per averlo spintonato con forza, tentava di colpirlo con una testata che veniva schivata e poi lo colpiva con calci e pugni alla schiena e alle gambe che provocavano forti dolori in diverse parti del corpo. Tentando di raggiungere gli spogliatoi – prosegue il documento ufficiale – nel totale disinteresse da parte di tutti i tesserati della società Castel di Judica, il direttore di gara veniva rallentato da sostenitori della stessa, introdottisi sul terreno di gioco attraverso cancelli deliberatamente aperti, venendo colpito da uno dei suddetti con pugni alla schiena e poi spintonato. Il Palacino, raggiunto l’arbitro, lo colpiva nuovamente con pugni alla schiena».
«Raggiunti gli spogliatoi – conclude il comunicato ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti – l’arbitro, a seguito dell’aggressione subita, non più nelle ottimali condizioni fisiche e morali necessarie alla prosecuzione della gara, decideva di sospenderla definitivamente per poi recarsi presso un presidio ospedaliero dove veniva refertato con una prognosi di cinque giorni». Uno scenario che poco ha a che fare con una partita di calcio. La punizione nei confronti di Salvatore Palacino è pesantissima: il capitano del Castel di Judica è stato infatti squalificato fino al 5 gennaio del 2024, con in più la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc. La stangata si completa poi con la squalifica per un turno di altri tre giocatori: Angelo Laudani, Rosario Santangelo e Alfio Pappalardo.
Viene dunque seccamente smentita la presa di posizione di Ruggero Strano, sindaco della cittadina catanese che, subito dopo i fatti, aveva sparato a zero sull’onorevole Anthony Barbagallo. L’ex assessore allo sport della Regione siciliana, con un post sulla sua pagina Facebook, aveva condannato l’aggressione al giovane arbitro, chiedendo una sospensione dei campionati per fermare la violenza. Strano, attraverso i social network, aveva replicato sdegnato, accusando Barbagallo e il Partito Democratico di aver portato avanti «una tipica operazione demagogica a cui ci hanno abituato in questi anni». Il sindaco aveva chiesto le pubbliche scuse da parte di Barbagallo verso la comunità iudicense: l’inconfutabilità del referto arbitrale, però, ha spazzato via ogni accusa.